Siccità, invasi siciliani a secco: la speranza arriva dai nuovi pozzi

Cronaca
Fulvio Viviano

Fulvio Viviano

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La regione sta mettendo in atto tutte le soluzioni possibili. In aiuto della Sicilia anche una nave cisterna della Marina Militare

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Invasi siciliani con la capienza ai minimi storici. Secondo le stime l’acqua, razionata, basterà fino all’inizio dell’autunno. Le scorte infatti sono per al di sotto della soglia del 20 per cento. E adesso si corre per cercare di tamponare l’emergenza.

Una delle misure introdotte è questa: scavare nuovi pozzi per l’approvvigionamento idrico. Ma non tutti i comuni siciliani stanno agendo con velocità. Per questa ragione il capo della protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha dato una strigliata ai sindaci chiedendo maggiore impegna per gli studi per la ricerca di nuove fonti d’acqua in ogni territorio dell’isola. Un lavoro che richiede impegno ma, a questo punto, anche estrema velocità.

L'emergenza siccità in Sicilia

Le scorte d’acqua, fanno sapere dalla presidenza della regione, sono scarse ma garantiscono un approvvigionamento costante fino all’inizio dell’autunno. Nel frattempo, oltre alla ricerca di nuovi pozzi, si sta intervenendo sui bacini esistenti per cercare di perdere meno acqua possibile. Lavori di manutenzione che si sarebbero dovuti effettuare tempo fa e non in un momento di estrema emergenza. Ma la programmazione è stato sempre uno dei punti dolenti della Sicilia dove si interviene, quasi sempre, in regime di emergenza.

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Le misure per contrastare la siccità

La Marina Militare italiana ha messo a disposizione della Sicilia una nave cisterna, la Ticino, che nei giorni scorsi ha fatto il suo primo viaggio per rifornire con oltre un milione e duecentomila metri cubi d’acqua, la rete idrica di Licata nell’agrigentino che era in grande sofferenza.

Intanto gli albergatori cercano di placare le polemiche sulle disdette alberghiere. La cattiva pubblicità di alcuni network internazionali e di giornali come il Ny Times – dice Federalberghi – fa male. “Il problema esiste ma le strutture sono operative e per fortuna – dice Nicola Farruggio – le disdette non ci sono. Anzi arrivano richieste di prenotazione”. Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani invita a non fare allarmismo. "È fondamentale - ha detto - che il pubblico riceva informazioni precise e accurate, e che si eviti di alimentare campagne sensazionalistiche che mirano a creare inutili preoccupazioni. I turisti possono venire in Sicilia con assoluta tranquillità, senza timori di sorta per la disponibilità dell'acqua. Nessuno nasconde che stiamo affrontando un periodo di siccità con pochi precedenti, ma il governo della Regione sta profondendo ogni sforzo per garantire la disponibilità idrica, facendo fronte agli errori e alla mancanza di programmazione del passato".

Una pianta di pomodoro in una immagine diffusa il 17 giugno 2022. Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte al Molise, dal Veneto al Lazio, dalla Toscana alla Puglia la siccità stringe in una morsa i campi e i raccolti del 2022. La grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, il Po in secca come mai negli ultimi 70 anni, i laghi svuotati e le campagne arse dove i danni provocati fino a ora ammontano a 2 miliardi di euro. E' il bilancio stilato dalla Coldiretti che ha disegnato la prima mappa della sete da Nord a Sud, con il taglio dei raccolti. ANSA/COLDIRETTI ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

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