Giornalista tedesca scopre che il nonno nazista ordinò la strage di San Polo

Cronaca

La donna ha partecipato a un convegno in collegamento dalla Gemania. Dopo essersi commossa fino alle lacrime durante la condivisione della sua testimonianza, ha annunciato di voler recarsi nel luogo dell'eccidio per chiedere scusa ai parenti delle vittime. La visita sarà domenica prossima, giorno in cui si commemora l'anniversario della strage

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Durante un convegno sulle stragi naziste a Civitella in Valdichiana (Arezzo), una giornalista tedesca, Laura, nipote del colonnello della Wermacht Wolf Ewert, ha partecipato in videoconferenza dalla Germania all'evento condividendo con i partecipanti la scoperta che suo nonno ordinò ai militari in ritirata di uccidere 80 persone il 14 luglio 1944 a San Polo, una località nelle colline intorno ad Arezzo, appena due giorni prima della liberazione della città.

Domenica in visita ad Arezzo per chiedere scusa ai parenti delle vittime

La giornalista, visibilmente commossa, ha detto di aver scoperto per caso la storia di suo nonno, storia che la riempie di "tristezza, dolore e vergogna" e che adesso vuole raccontarla al figlio, agli amici e sul giornale in cui scrive. Laura Ewert ha anche annunciato che domenica prossima, 14 luglio, andrà ad Arezzo per l'80esimo anniversario della strage per chiedere perdono ai discendenti delle persone uccise che, peraltro, furono costrette, come raccontato durante il convegno, a scavarsi la fossa prima di essere uccisi. 

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Il pianto a dirotto durante il videocollamento

La giornalista non ha retto poi all'impatto emotivo del racconto e delle immagini, chiudendo il collegamento con un pianto a dirotto. Al convegno erano presenti lo storico Carlo Gentile e i giornalisti tedeschi Udo Gumpel e Christiane Kohl, i due che hanno lavorato più sulle stragi di Civitella, San Polo e Sant'Anna di Stazzema. 

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