Il Comune di Napoli multa la panchina letteraria del centro storico

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

A una ristoratrice, che nel 2020 promosse quest'opera come bene pubblico aperto a tutti, insieme ad altri commercianti della zona, per dire no all'invasione di tavolini nel post-covid e alla turistificazione, viene recapitata una sanzione che equipara la panchina proprio a un tavolino abusivo: "Una beffa", commenta l'imprenditrice

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Nella Napoli piena di turisti e attività commerciali che fa i conti anche con l’overtourism, accade che una panchina letteraria, nata per denunciare, nel 2020, l’esplosione di tavolini per la strada nell’immediato post lockdown, venga multata proprio per occupazione abusiva di suolo pubblico: un paradosso. L’idea fu di Nives Monda, ristoratrice del centro storico che gestisce una nota taverna, attiva sul tema del turismo responsabile e contro la turistificazione, che raccolse l’appoggio di diverse botteghe della zona.

Come nasce la panchina letteraria a Napoli

“La panchina – racconta l'imprenditrice a Sky Tg24 – nacque nel Luglio 2020 proprio perché noi come attività commerciale ritenevamo che in via Santa Chiara, nel cuore del centro storico di Napoli, non bisognasse posizionare tavolini, perché la città era già soffocata da molte installazioni di questo tipo; per noi, la risposta alla crisi post-covid non doveva essere quella di dare spazio ai tavolini ovunque, perché poi sarebbe accaduto quello che poi abbiamo visto negli anni successivi, cioè una proliferazione di attività per turisti di ogni tipo, anche a discapito della serenità di tutti”. La panchina fu considerata un bene comune dopo un carteggio e un confronto con la Municipalità, nel 2020: “Già all’epoca venne la polizia municipale, perché ci fu una prima ondata di controlli sulle occupazioni di suolo in deroga e noi sostenemmo questo punto di vista con l’Osservatorio dei Beni Comuni di Napoli e con la Municipalità. Al termine di una conferenza di servizi la panchina fu considerata un bene comune e gli atti furono inviati poi al sindaco. La questione non fu mai formalizzata perché di lì a poco ci furono le elezioni”.

La multa “indigesta” alla panchina letteraria  

Veniamo a oggi: sabato 12 Aprile, gli agenti della polizia municipale hanno multato l’attività sostenendo che la panchina fosse posta abusivamente. “E’ ovvio, però, che non lo è, prima di tutto perché non è messa lì per fare commercio”, commenta Monda. Negli anni, sono state tante le iniziative culturali di scrittori, poeti, intellettuali napoletani. Tra questi, il più conosciuto è senz’altro Erri De Luca, ma questo spazio è stato anche un momento di riflessione intorno alla città e un’occasione di confronto per tanti cittadini. Ma oltre a questo, “la panchina nasce come luogo dove si riposa, si legge”. E c’è un anche un angolo di bookcrossing. Ma ancora più spesso, “molto semplicemente i residenti ci si siedono, perché non ci sono più altre panchine in zona”. Per questi motivi, precisa la ristoratrice, questa multa “ci arriva inattesa e indigesta. Per questo vogliamo farlo sapere ai nostri concittadini. Noi non giudichiamo chi fa altre scelte, ma lo spazio pubblico non può essere trattato alla stregua di chi fa commercio; se vi guardate intorno, le panchine sono sparite e quelle che ci sono sono inutilizzabili e questo fa parte di un modello di città che non è il nostro”.

"Una questione di principio"

Nives Monda annuncia un ricorso contro questa multa da un centinaio di euro ma, precisa, “non lo facciamo certo per i soldi: lo facciamo perché riteniamo che la città debba essere abitata e vissuta da tutte le sue componenti, quella panchina è un bene comune, è a disposizione di tutti, vogliamo che sia riconosciuto il pieno diritto a farla restare, individuando se necessario le procedure”. Di certo, viene percepito come uno schiaffo l’aver equiparato una panchina nata per denunciare l’eccesso di commercio e tavolini tra le strade della città, proprio a un tavolino.

 

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