Dopo una notte a Cannes, l'uomo si è spostato insieme alla famiglia nella Penisola iberica: prima di raggiungere Marbella, si è fermato all'acquario di Valencia. Il racconto della compagna, rientrata in Italia, ai carabinieri: "Uno shock raccontare tutto a nostro figlio". Prende intanto corpo l'ipotesi di un depistaggio
ascolta articolo
Spunta anche una tappa all'acquario di Valencia nella fuga di Giacomo Bozzoli con la compagna e il figlio. Dopo una notte passata in Costa azzurra, a Cannes, la famiglia si è spostata in Spagna, e prima di raggiungere Marbella si è fermata anche all'acquario. L'uomo, latitante, è condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario. La compagna e il figlio sono rientrati in Italia, in treno, dal Paese iberico.
"Uno shock raccontare tutto a nostro figlio"
Secondo quanto riferito dalla compagna di Bozzoli, che è stata sentita dai carabinieri come persona informata sui fatti dopo che lei e il bambino sono rientrati entrambi in Italia, la coppia ha comunicato al figlio quanto stava accadendo. "È stato uno shock dover dire che il padre si sarebbe allontanato", ha detto la donna ai militari.
L'ipotesi del depistaggio
Prende intanto corpo l'ipotesi di un clamoroso depistaggio messo in atto la mattina del 24 giugno, quando tra le 5.51 e le 6.03 la Maserati Levante intestata a Bozzoli era stata registrata dai lettori di targa tra Manerba del Garda e Desenzano, in provincia di Brescia. Chi era al volante della vettura è una delle domande alle quali stanno rispondendo gli inquirenti, che in queste ore sono concentrati sugli spostamenti del bresciano che avrebbe quindi lasciato l'Italia 10 giorni prima della sentenza definitiva.