Chico Forti, detenuto: “Voleva aiuto clan per zittire Travaglio e Lucarelli”. Lui nega

Cronaca
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Secondo quanto riporta il Corriere della Sera e conferma anche il Fatto Quotidiano, l’ex campione di surf avrebbe chiesto a un suo compagno detenuto di contattare qualche ‘ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. Per fare luce sulla vicenda, la Procura di Verona ha aperto un’inchiesta. Il Garante nazionale dei detenuti ha avviato accertamenti. Il legale: "Chico stupito, affranto e smarrito per indagine su di lui. Vicenda va approfondita, è caduto dalle nuvole"

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Chico Forti avrebbe chiesto a un suo compagno detenuto di contattare qualche ‘ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. A rivelarlo, secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera ed è stato confermato anche dal Fatto Quotidiano, sarebbe stato proprio il detenuto a cui Forti si sarebbe rivolto. Il fatto è avvenuto nel carcere di Montorio, dove l’ex campione di surf si trova da oltre un mese dopo il ritorno dagli Stati Uniti. Per fare luce sulla vicenda, la Procura di Verona ha aperto un’inchiesta. Non solo: il Garante nazionale dei detenuti ha avviato accertamenti, spiegando che "se questi dati fossero accertati, sarebbe un fatto molto grave". L'avvocato Andrea Radice, legale di Forti dice che il suo assistito è "stupito, affranto e smarrito". Dopo un colloquio in carcere aggiunge: "Ora la vicenda andrà approfondita, ma Chico Forti è caduto dalle nuvole nell'apprendere quanto riportato oggi dalla stampa". Il legale ora attenderà di prendere visione della documentazione su quanto sarebbe avvenuto nel carcere. In serata, con una dichiarazione ufficiale all'Ansa, l'avvocato Radice dice: "Chico Forti smentisce nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa nelle quali qualcuno lo accuserebbe di aver richiesto interventi in relazione ad articoli contro la sua persona". 

La richiesta di Forti

Secondo il Corriere della Sera, Forti in cambio del “favore” avrebbe offerto all’altro detenuto un aiuto futuro. L’uomo avrebbe raccontato la vicenda a una persona che lavora all’interno dell’istituto penitenziario: è stata questa persona,allarmata dalla rivelazione, ad avvertire Travaglio e far partire gli accertamenti.

L’inchiesta

Il capo della Procura Raffaele Tito, come riporta il giornale di via Solferino, ha confermato l’indagine: “Confermo l’indagine, abbiamo già avvertito le istituzioni e sentito tutti i possibili protagonisti. Per noi naturalmente non è una fesseria ma non aggiungo altro”. La Procura ha sentito tre testimoni, tra cui un altro detenuto che avrebbe assistito all’incontro tra Forti e l’uomo a cui avrebbe chiesto di prendere contatti con i clan. Al momento il fascicolo è contro ignoti e non è stato ancora individuato il reato.

"Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia. L'ho appena comunicato alla famiglia e ho informato il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio. Il Governatore della Florida ha infatti accolto l'istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia". Lo annuncia il ministro Luigi Di Maio su Facebook.
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Cosa c’entrano Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli

Ma cosa c’entrano Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli con Chico Forti. L’ex campione di surf e imprenditore, condannato in Florida per l’omicidio del businessman australiano Dale Pike nel 1998, probabilmente non ha gradito il titolo del Fatto, diretto da Travaglio e su cui Lucarelli scrive, il giorno in cui è stato consegnato dagli Stati Uniti all’Italia: “Benvenuto assassino”. Travaglio e Lucarelli avevano criticato l’accoglienza che era stata riservata a Forti, arrivato in Italia non da uomo libero ma per continuare a scontare la pena, e la presenza della premier Giorgia Meloni al suo arrivo a Roma.

L'arrivo di Chico Forti a Trento dal carcere di Verona per la visita alla madre anziana, Trento, 22 maggio 2024.
ANSA/ PAOLO PEDROTTI

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