Daniele Colossi, il padre di Antonella, ha affidato all'avvocato Massimiliano Battagliola un appello affinché Giacomo Bozzoli si consegni alle forze dell'ordine
"Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e
del mio nipotino". E' l'appello rivolto a Giacomo Bozzoli da Daniele Colossi, il padre di Antonella, affidato all'avvocato Massimiliano Battagliola.
Appello del suocero a Giacomo Bozzoli
Da tre giorni Giacomo, Antonella e il figlio di nove anni sono in fuga dopo la sentenza che ha confermato l'ergastolo per l'imprenditore. "Per quanto mi riguarda posso solo dire - prosegue il suocero di Bozzoli - che nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettato la legge, mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perchè credo sia la cosa migliore per tutti. Spero che questa vicenda si concluda al più presto".
L’ipotesi della Francia
Nel frattempo, i carabinieri di Brescia sono tornati a perquisire la sua casa, a Soiano, sulla sponda bresciana del lago di Garda, per cercare tracce utili a ricostruire i movimenti degli ultimi giorni. Quello che si sa è che dal 23 giugno Bozzoli ha fatto l’ultimo accesso a Whatsapp: poche ore dopo la sua Maserati è stata avvistata nel comune di Manerba e, alle 6.03, nel territorio di Desenzano del Garda. Mercoledì 2 luglio, il suocero di Bozzoli, Daniele Colossi, sentito dagli investigatori, ha riferito che Giacomo si troverebbe con la moglie e il figlio “in una località imprecisata della Francia”.