Giacomo Bozzoli in fuga in auto con moglie e figlio. Emesso mandato di arresto europeo

Cronaca
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Il 39enne, condannato all'ergastolo per la morte dello zio Mario, l'1 luglio, è svanito nel nulla. Sarebbe scappato con moglie e figlio. Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della sua Maserati Levante dal portale di Manerba, in provincia di Brescia. Il suocero, sentito dagli inquirenti, avrebbe riferito che la famiglia sarebbe "in una località imprecisata della Francia". La Procura di Brescia ha emesso un mandato di arresto europeo. Perquisita la casa di Soiano

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"Dov’è Giacomo? Non lo so davvero". Sono le parole di Adelio Bozzoli, il padre di Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all'ergastolo per la morte dello zio Mario e svanito nel nulla dopo la sentenza della Cassazione. Ma con il passare delle ore, emergono nuovi dettagli: alle 5.51 del 23 giugno, infatti, è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia, due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successivo alle 6.03. L'uomo si sarebbe dunque allontanato con moglie e figlio di 9 anni a bordo della propria vettura. Il suocero, sentito dagli inquirenti, avrebbe riferito che la famiglia sarebbe "in una località imprecisata della Francia". L'uomo risulta essersi connesso su Whatsapp l'ultima volta la notte del 24 giugno scorso, poi più nulla. Intanto, il presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia, Roberto Spanò, ha firmato il decreto di latitanza per Bozzoli. La Procura di Brescia ha poi emesso un mandato di arresto europeo. Secondo quanto si apprende, i carabinieri di Brescia hanno anche perquisito la casa di Soiano, sul lago di Garda, dove Giacomo Bozzoli ha la residenza e anche l'abitazione di altri parenti.

La condanna all'ergastolo

L'1 luglio la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo già stabilita nel primo e nel secondo grado di giudizio dalle corti di Brescia per Bozzoli che, in tutto questo tempo, è sempre rimasto in libertà. Per i giudici gettò lo zio nel forno della fonderia di famiglia, la sera dell’8 ottobre 2015, di cui era titolare insieme al fratello Adelio (padre di Giacomo). Quando c’è stata la sentenza, l’uomo non era in aula a Roma, ma – stando alle parole del padre – si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda. Intorno alle 20, quando i Carabinieri si sono presentati lì, però, di lui non c’erano tracce.

La fuga 

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, fonti inquirenti dicono che Giacomo Bozzoli è scappato su una Maserati. L’uomo, da quanto risulta, è senza il passaporto, perché gli è scaduto e non l’ha rinnovato. I vicini hanno detto che non lo vedono da circa una settimana. 

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