Papa all’Angelus nella festa San Pietro e Paolo: “Autorità che non è servizio è dittatura”

Cronaca
©Ansa

Lo ha riferito il Pontefice, in occasione della messa nella Basilica vaticana per la solennità dei Santi Patroni, celebrata dopo la benedizione dei Pallii per i nuovi arcivescovi metropoliti. “Penso con dolore ai fratelli e alle sorelle che soffrono per la guerra. Che Dio li sostenga nella lotta per la pace”, ha aggiunto

ascolta articolo

"Le chiavi di Pietro sono le chiavi di un Regno, che Gesù non descrive come una cassaforte o una camera blindata, ma con altre immagini: un piccolo seme, una perla preziosa, un tesoro nascosto, una manciata di lievito, cioè come qualcosa di prezioso e di ricco, sì, ma al tempo stesso di piccolo e di non appariscente". Lo ha riferito Papa Francesco all'Angelus, in occasione della messa nella Basilica vaticana per la solennità dei Santi Pietro e Paolo, celebrata dopo la benedizione dei Pallii per i nuovi arcivescovi metropoliti. "Quelle chiavi rappresentano il ministero di autorità che Gesù gli ha affidato a servizio di tutta la Chiesa: perché l'autorità è servizio. E l'autorità che non è servizio è dittatura”, ha aggiunto.

Papa: “Coltivare virtù come l’umiltà”

"Per raggiungerlo, perciò, non serve azionare meccanismi e serrature di sicurezza, ma coltivare virtù come la pazienza, l'attenzione, la costanza, l'umiltà", ha sottolineato il Pontefice. Dunque, "la missione che Gesù affida a Pietro non è quella di sbarrare le porte di casa, permettendo l'accesso solo a pochi ospiti selezionati, ma di aiutare tutti a trovare la via per entrare, nella fedeltà al Vangelo di Gesù. Perché tutti, tutti, tutti possano entrare". "E Pietro lo farà per tutta la vita, fedelmente, fino al martirio, dopo aver sperimentato per primo su di sé, non senza fatica e con tante cadute, la gioia e la libertà che nascono dall'incontro con il Signore. Lui per primo, per aprire la porta a Gesù, ha dovuto convertirsi, e non è stato facile”, ha proseguito il Papa.

 

“C’è bisogno di una Chiesa e società dalle porte aperte”

"Alla vigilia dell'anno giubilare, soffermiamoci sull'immagine della porta. Il Giubileo, infatti, sarà un tempo di grazia nel quale apriremo la Porta Santa, perché tutti possano varcare la soglia di quel santuario vivente che è Gesù e, in Lui, vivere l'esperienza dell'amore di Dio che rinvigorisce la speranza e rinnova la gioia. E anche nella storia di Pietro e di Paolo ci sono delle porte che si aprono. Meditiamo su questo”, ha riferito nella messa nella Basilica vaticana. “Intanto ci prepariamo ad aprire la Porta Santa, quest'anno", ha aggiunto il Pontefice, per poi sottolineare: "Oggi gli arcivescovi metropoliti nominati nell'ultimo anno ricevono il Pallio. In comunione con Pietro e sull'esempio di Cristo, porta delle pecore, sono chiamati ad essere pastori zelanti, che aprono le porte del Vangelo e che, con il loro ministero, contribuiscono a costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”.

leggi anche

Suore clarisse scomunicate in Spagna cacciano falso vescovo Pia Unione

Il saluto a tutti i romani

“Saluto in modo particolare i romani. Oggi vorrei che il mio saluto arrivasse a tutti gli abitanti di Roma, proprio tutti, insieme con la mia preghiera per le famiglie, specialmente quelle che fanno più fatica, per gli anziani, quelli più soli, per i malati, i carcerati, e quanti per vari motivi sono in difficoltà”, ha detto all’Angelus. "Auguro a ciascuno di fare esperienza di Pietro e di Paolo: cioè che l'amore di Gesù Cristo salva la vita e spinge a donarla, spinge a donarla con gioia con gratuità". "La vita non si vende", ha concluso.

 

Il pensiero ai popoli in guerra, Papa: “Dio li aiuti per la pace”

È seguito un nuovo appello ai popoli in guerra. "Penso con dolore ai fratelli e alle sorelle che soffrono per la guerra. Pensiamo per tutte le popolazioni ferite, minacciate dai combattimenti: che Dio le liberi, le sostenga nella lotta per la pace”, ha sottolineato Papa Francesco. A proposito della liberazione ieri dei due padri redentoristi ucraini che erano stati arrestati nel 2022 dai russi nei territori occupati, ha aggiunto: "Rendo grazie Dio per la liberazione dei due sacerdoti greco-cattolici. Possano tutti i prigionieri di questa guerra tornare presto a casa. Preghiamo insieme: tutti i prigionieri tornino a casa". Al termine dell'Angelus, il Papa si è congratulato “per la grande infiorata organizzata dalla Pro Loco nella Piazza Pio XII, realizzata da maestri infioratori da varie parti d'Italia”. “Grazie, grazie tante. La vedo da qui, è bella!”, ha concluso.  


ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

leggi anche

Papa Francesco nomina Padre Georg nunzio apostolico dei Paesi Baltici

Cronaca: i più letti