Ultimo addio al ragazzo ucciso nel parco "Baden Powell" domenica scorsa. "Spero che la tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore", è il messaggio della nonna del giovane letto alla cerimonia. Il Comune di Pescara ha chiuso l'area verde dell'omicidio a causa del via vai di persone e curiosi degli ultimi giorni, spiegando che verrà riaperta a breve
Nella chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria di Rosciano centinaia di persone si sono riunite per i funerali di Christopher Thomas Luciani, 17 anni da compiere, brutalmente ucciso domenica pomeriggio, con 25 coltellate, nel parco “Baden Powell” di Pescara. Presenti gli amici, la fidanzata e la nonna che lo ha cresciuto: "Saresti stato un grande uomo", ha detto nel messaggio letto in chiesa dal cugino. Alla cerimonia - fra gli altri - anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il prefetto di Pescara Flavio Ferdani, il questore di Pescara Carlo Solìmene, il sindaco di Rosciano Simone Palozzo e don Antonio Coluccia, il prete di San Basilio di Roma che vive sotto scorta. Per la giornata, il sindaco Palozzo ha proclamato il lutto cittadino. Il sindaco di Rosciano ha espresso il suo "immenso dolore e profonda commozione" per il "nostro piccolo angelo Christopher". Ad officiare la funzione l'arcivescovo della diocesi di Pescara Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e il parroco don Mario Spadaccini.
La nonna di Thomas: "Giovani, cambiate questo mondo marcio"
"Spero che la tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore", sono le parole della nonna di Thomas lette in chiesa. "Desidero - continuava la lettera - che comprendano l'importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro. Un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita". E ancora: il vuoto lasciato dall'omicidio "lascia sgomenti me e tutte le persone che ti vogliono bene, che sono oggi qui a ricordare il bimbo, il ragazzo, che eri e l'uomo che saresti stato. Perché sì, saresti stato un grande uomo ed io sarei stata fiera di te, come lo sono sempre stata".
Monsignor Valentinetti: "La responsabilità è di tutti"
L'arcivescovo della Diocesi di Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti nella sua omelia ha parlato di un funerale "per me molto difficile, perché mi sono fatto un esame di coscienza”. Si è chiesto: “La responsabilità di un atto così violento, la responsabilità di una morte così precoce, 17 anni poco meno, chi se la porta addosso?”. Per l’arcivescovo è “il momento in cui dobbiamo riflettere”: se avvengono questi fatti e “se i ragazzi diventano ragazzi incontrollabili”, ha detto, “io credo che ci sia una dimensione di responsabilità che tutti indistintamente dobbiamo assumerci”. E ha citato istituzioni, scuola, famiglia e chiesa. Poi ha definito “la droga” come “la nuova lebbra” e ha rivolto una preghiera anche a “chi ha inferto quelle coltellate perché si ravveda e comprenda e capisca".
Don Coluccia: “Chi ha ucciso Thomas? Siamo tutti responsabili”
"La vita è il più grande dono, non ha pezzi di ricambio. Chi ha ucciso questo ragazzo? Siamo tutti responsabili”, ha detto don Antonio Coluccia, che vive da anni sotto scorta, parlando dall'altare della Chiesa di Rosciano al termine del funerale. “La vostra vita non è all'asta. Innamoratevi della vostra libertà. Pescara spero che sia una città che si muova ad intercettare questi malesseri. Responsabilità significa risposta. Il linguaggio della violenza porta alla perdizione. È tutto contro natura quando un ragazzo muore così. Facciamoci una domanda: chi siamo? Diamo valore alla vita. Se vedete che ci sono persone, segnalatele alle forze di polizia. Quelle persone rovinano la vita di tutti".
leggi anche
Quel senso di vuoto davanti all'omicidio di Thomas Luciani a Pescara
Il lutto della città di Pescara: chiuso il parco dell'omicidio
Come Rosciano anche il Comune di Pescara ha osservato il lutto cittadino “nel giorno dell’ultimo saluto a Christopher Thomas Luciani”. La stessa cittadinanza, che mercoledì ha contato mille persone durante la veglia di preghiera promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, è ancora sotto choc per l'accaduto. Ora dopo ora sono aumentati fiori e bigliettini lasciati all'ingresso dell'area verde cittadina, tant'è che il Comune ha deciso di chiuderlo: "Abbiamo deciso di chiudere il parco "Baden Powell" per la continua e incessante presenza di persone e curiosi. Il viavai nelle ultime ore si era fatto crescente e per questo abbiamo deciso la chiusura per qualche giorno. Crediamo di riaprirlo entro un paio di giorni", ha dichiarato Gianni Santilli, assessore ai Parchi del Comune di Pescara. Sul prato sintetico del campetto di calcio del parco sono anche apparse le iniziali dei cognomi dei due presunti responsabili del delitto con le scritte "assassini" e "Christopher vive", accanto un simbolo che ricorda quello dei "doni della morte" della saga di Harry Potter. Le scritte sono già state ripulite.
L'appello degli psicologi: "Serve terapia nelle scuole"
Sulla vicenda è intervenuto anche l'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi d'Abruzzo, che ha lanciato un appello: "Regione, Asl ed enti locali completino l'applicazione delle leggi dotando finalmente le scuole della figura dello psicologo scolastico e potenziando i servizi necessari. Due anni fa la Regione Abruzzo aveva compreso questa urgenza, varando due leggi fondamentali: una per l'istituzione dello psicologo di base e l'altra per l'istituzione dello psicologo scolastico. Mentre per lo psicologo di base, seppur lentamente, si sta procedendo, la legge sullo psicologo scolastico, approvata il 17 agosto 2023, non è ancora stata applicata".
L’autopsia e la relazione del Gip
Dall'autopsia, andata avanti fino alla tarda serata di mercoledì, è emerso che a provocare la morte del ragazzo sono state lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni, provocando uno shock emorragico irreversibile. Thomas sarebbe morto rapidamente. L'esame ha confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, cioè 25. Per l'omicidio sono stati sottoposti a fermo due sedicenni. L'unico vero intento è stato "quello di cagionare sofferenza e morte", si legge in un passaggio del provvedimento con cui il Gip del Tribunale dei Minori dell'Aquila ha convalidato il fermo. Il quadro indiziario, scrive ancora il giudice, fa "risaltare come causa determinante dell'azione sia l'impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano". Un atroce delitto commesso per 'futili motivi', circostanza che è contestata ai due minori.