Droghe in Italia, aumenta il consumo tra gli studenti. Allarme Fentanyl. I DATI
CronacaIntroduzione
Aumento dei consumi tra i giovani under 20, in particolare della cocaina; sostanze più pure diffuse sul mercato; impatto crescente di cocaina e crack sui sistemi di cura e assistenza italiani. Questo il quadro che emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 che raccoglie tutti i dati relativi all’anno 2023 ed è stata tenuta alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dei ministri della Salute Orazio Schillaci, della Giustizia Carlo Nordio e dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Unica eccezione la cannabis, di cui i consumi rispetto al 2022 sono diminuiti. Poi il pericolo del Fentanyl nelle carceri italiane e il fenomeno in crescita degli Hikikomori.
A Sky TG24 il sottosegretario Mantovano parla della Relazione annuale sulle tossicodipendenze
Quello che devi sapere
Droghe e alcol tra gli adolescenti
Rispetto al 2022, aumentano le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno cocaina (dall’1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dall’1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%). Il ministro Valditara ha giudicato i numeri “impressionanti”: “Il 39% di chi fa uso di cocaina – ha detto il titolare dell’Istruzione – si è avvicinato a questa droga prima dei 15 anni, 140 mila studenti hanno consumato alcol almeno 20 volte negli ultimi 30 giorni; più del 30% degli studenti riferisce una prima ubriacatura prima dei 15 anni, 280 mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica nel 2023, con prevalenze doppie tra le ragazze rispetto ai ragazzi”.
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Livelli pre-Covid
Anche sotto il profilo della spesa per l’acquisto delle sostanze stupefacenti la Relazione annuale segna una risalita, rispetto al 2022, ai livelli pre-pandemia Covid-19, con 16,4 miliardi di euro, di cui il 40% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 32% all’utilizzo della cocaina.
Droghe più pure
Spiccano gli incrementi nella purezza di alcune sostanze tra le più diffuse sul mercato. Emerge dalla Relazione annuale sulle tossicodipendenze si legge: "Le analisi di laboratorio eseguite sui sequestri hanno evidenziato un aumento del contenuto medio di Thc (tetraidrocannabinolo) nei prodotti derivati dalla cannabis”. In particolare, nei prodotti a base di resina (hashish) la percentuale media di principio attivo dal 2016 al 2023 risulta quadruplicata da 7,4% a 29%. Stesso trend per quanto riguarda la cocaina base (crack), dove il principio attivo che dal 2017 al 2023 sale di 30 punti percentuali (dal 57% all’87%).
Polveri o liquidi
Altra segnalazione riguarda la forma in cui le droghe più diffuse si presentano sul mercato, soprattutto per le sostanze di nuova generazione. Aumentano, in questo senso, le droghe sequestrate contenenti valori di Thc superiori al 50% che appaiono come polveri di colore beige chiaro o gel pastoso di colore ambrato o marrone (in gergo detto Shatter o Butan Hash Oil), o ancora come liquido vaporizzabile nelle sigarette elettroniche.
Hashish sintetico
"Nel caso dell’hashish – si evidenzia ancora nella Relazione annuale sulle tossicodipendenze – si registra la comparsa di prodotti a basso tenore di Thc (<1%), ma adulterati con un cannabinoide sintetico (esaidrocannabinolo)”.
Il rischio Fentanyl nelle carceri italiane
Sul Fentanyl, droga tristemente nota negli Stati Uniti, è intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Una dose – ha spiegato – è equivalente a 100 volte una dose di eroina, un grammo ti manda all'altro mondo. La cosa ancora più allarmante è che rischia di entrare nelle carceri, perché entra attraverso applicazioni in cerotti che vengono anche prescritti all'interno del carcere. Stiamo facendo una mirata attività di monitoraggio sul Fentanyl nelle carceri". Nordio ha anche riferito che ultimamente si sta sviluppando "un'ulteriore droga ancora più potente che è il Carfentanil”.
L’impatto sul sistema assistenziale
"Nel 2023 – ha riferito il ministro della Salute Orazio Schillaci – i Servizi ambulatoriali pubblici per le Dipendenze (SerD) hanno assistito in totale 132.200 persone tossicodipendenti (1,7% in più rispetto al 2022) di cui 17.423 nuovi utenti". È salita l’età media delle persone prese in carico: "Per i nuovi utenti dal 1999 al 2023 è salita da 28 a 34 anni, mentre per gli utenti già in carico da 31 a 44 anni", ha aggiunto il titolare della Salute.
Eroina, cocaina e crack le droghe più diffuse
L’eroina rimane la droga più diffusa tra coloro che si rivolgono ai Servizi per le Dipendenze patologiche (SerD), seguita però da un aumento di dipendenze da cocaina e crack. Ne ha parlato il ministro Schillaci: "Il 58% degli assistiti risulta in carico per eroina, il 24% per cocaina, a cui si aggiunge il 2% per crack, e il 12% per cannabinoidi. Se consideriamo solo i nuovi utenti, dal 2015 al 2023 si registra una crescita di trattamento nei Serd per il consumo di cocaina/crack che raggiunge il 55% (nel 2015 era al 20%)”.
Il fenomeno Hikikomori
A fornire il dato è il ministro dell’istruzione Valditara: “Quasi 50 mila ragazzi da oltre 6 mesi sono chiusi a casa e stanno sui social, completamente isolati: anche in Italia si sta sviluppando la piaga, diffusa in Giappone, degli Hikikomori, giovanissimi che si auto-recludono”.
Generazione ansia, ritiro sociale e da scuola: crescono gli Hikkikomori
Abuso di social media, cyberbullismo e gioco d’azzardo online
Il titolare dell’Istruzione ha illustrato anche il tema dell’abuso del cellulare e dei social media. “Uno studio Unesco - ha sottolineato - offre dati drammatici sulla carenza di attenzione, sull’incidenza negativa sulla fantasia e la creatività; tutti gli studi testimoniano come stati d'ansia, depressivi, di isolamento sociale, siano sempre più legati alla dipendenza dai cellulari. Il 45% dei giovani riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo; 1 milione e 300 mila ragazzi ha giocato d'azzardo nel corso del 2023”.
Il ruolo della scuola
Nelle linee guida sull'Educazione Civica, massima attenzione nelle aule scolastiche per quanto riguarda la sensibilizzazione su assunzione di alcol e droghe e utilizzo del cellulare, e poi una nuova iniezione di “entusiasmo” nei ragazzi e nelle ragazze. “Serve – ha detto il ministro Valditara – una didattica attrattiva, coinvolgente, partecipativa. Un ripristino del senso del dovere, della cultura del lavoro già nelle scuole: quando ci si appassiona ad un lavoro, non si ha tempo per distrarsi verso altre realtà. Decisivo il coinvolgimento delle famiglie, dove spesso manca la consapevolezza dell’incidenza che una dipendenza può avere sulla salute e le prospettive di un figlio”.
Presidi psicologici in tutti gli istituti
“Abbiamo stipulato una convenzione anche con l'Ordine degli psicologi per individuare un presidio ad ogni Ufficio scolastico, ma lo psicologo deve intervenire quando c'è un caso veramente grave", ha aggiunto Valditara.
Mantovani ricorda l’omicidio di Thomas Luciani
La lunga serie di casi come quello dell'omicidio di Thomas a Pescara o gli incidenti stradali, "hanno tre elementi che convergono: la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l'abbassamento dell'età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l'incremento del principio attivo che determina l'effetto drogante. Il tutto dipende da una causa di fondo: dalla scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. In campo, ha assicurato il sottosegretario, ci sono “azioni molteplici” e l’obiettivo del superamento della “disomogeneità di trattamento tra regione a regione nel giro di un anno, un anno e mezzo".
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