Giornata mondiale del rifugiato, 117 milioni nel mondo nel 2023 secondo l'Unhcr

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Istituita dalle Nazioni Unite, la ricorrenza nasce con l'obiettivo di intensificare gli sforzi per prevenire e risolvere i conflitti, che rappresentano una delle principali cause della fuga di milioni di persone, insieme alle persecuzioni per motivi religiosi, etnici o di genere e gli effetti – sempre più gravi – del cambiamento climatico. Secondo i dati dell'Unhcr, lo scorso anno sono state 117.3 milioni le persone costrette ad abbandonare le proprie case

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Oltre 117 milioni di persone nel mondo sono fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel 2023. A confermarlo sono i dati pubblicati su un rapporto dell'Unhcr in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che, come ogni anno, si celebra a livello internazionale il 20 giugno. Istituita dalle Nazioni Unite, la ricorrenza nasce con l'obiettivo di intensificare gli sforzi per prevenire e risolvere i conflitti, che rappresentano una delle principali cause della fuga di milioni di persone, costrette ad abbandonare le proprie case e a spostarsi altrove in cerca di protezione. Tra le cause da combattere anche le persecuzioni per motivi religiosi, etnici o di genere e gli effetti – sempre più gravi – del cambiamento climatico.

La Giornata mondiale del rifugiato

Celebrata per la prima volta il 20 giugno 2001, la Giornata mondiale del rifugiato (World Refugee Day) commemora anche l'approvazione, da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati nel 1951. Per l'edizione di quest'anno, l'Unhcr ha lanciato una nuova campagna di solidarietà, che punta a far conoscere i rifugiati nel mondo. Intitolata “#WithRefugees, per un mondo dove tutti i rifugiati sono benvenuti”, l'iniziativa intende rimarcare l'urgenza di adottare soluzioni immediate per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone, tra cui anche bambini. L'obiettivo principale è quello di rimuovere gli ostacoli all'inclusione nella vita sociale, economica e politica, garantendo a ciascun individuo la possibilità di costruirsi un futuro. In esilio, i rifugiati hanno il diritto di prendere parte attivamente alla comunità che li ha accolti, attraverso l'inserimento lavorativo, lo sport, la scuola e le altre attività.

epa10621733 People who fled the violence in Sudan, load their belongings on a vehicle after they crossed the Joda border between Sudan and South Sudan, 11 May 2023. Fleeing the armed conflict between the Sudanese military and the RSF (Rapid Support Forces) militia which started last 15 April, at least 30 000 people have arrived into South Sudan according to the UNHCR. Most of the refugees are part of some 800 000 South Sudanese who had fled the war in South Sudan in the first place and are returning to a country which is barely out of conflict itself with tensions still remaining in many areas and more than 2 million internally displaced people. Upon arriving at Joda border crossing the refugees head to a transit area set up by the UNHCR in the small town of Renk, where various UN agencies and NGOs assist them with registration, food, health check and logistics to leave Renk which is not equipped to house a large refugee population.  EPA/AMEL PAIN

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I dati

Come evidenzia uno studio dell'Unhcr, nel 2023 le persone in fuga nel mondo sono state 117.3 milioni: si tratta di una cifra record. Nello stesso anno, secondo i dati Eurostat, sono state anche presentate più di 1 milione di richieste di asilo nei 27 Stati membri dell'Unione europea, mentre in Italia, stando ai numeri del Ministero dell'Interno, sono sbarcate circa 158mila persone. La maggior parte dei rifugiati viene accolta nei Paesi limitrofi a quelli colpiti da guerre e crisi umanitarie.  

L'iniziativa di Unhcr per l'inclusione

Il lavoro rappresenta uno dei principali elementi per favorire l'integrazione delle persone rifugiate. In occasione della Giornata, l'Unhcr ha anche avviato un programma dal titolo Welcome. Working for refugee integration, che premia tutte le aziende italian che contribuiranno a una maggiore inclusione, aprendo opportunità lavorative ai richiedenti asilo e i rifugati.

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