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Giovani travolti dal fiume Natisone, recuperati i corpi delle due ragazze

Cronaca

Si tratta di Patrizia Cormos e Bianca Doros, portate via dalla piena l'altro ieri insieme all'amico Cristian Casian Molnar, che risulta ancora disperso. La procura apre un fascicolo informativo per fare luce su quanto accaduto

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I vigili del fuoco hanno recuperato nelle acque del fiume Natisone, vicino a Udine, i corpi senza vita delle due ragazze travolte dalla piena l'altro ieri. Si tratta di Patrizia Cormos e Bianca Doros, portate via dalla corrente insieme all'amico Cristian Casian Molnar, ancora disperso. I due corpi erano a 700 e 1.000 metri dal punto dell'ultimo avvistamento. La procura ha intanto aperto un fascicolo, senza indagati né ipotesi di reato, su quanto accaduto.

Il ritrovamento

I corpi sono stati trovati non lontano dal ponte Romano, da dove erano stati avvistati l'ultima volta e da dove i vigili del fuoco avevano vanamente calato delle funi affinché i ragazzi, trascinati dal fiume Natisone in piena, potessero afferrarsi. Come affermato da alcuni esperti, è presumibile che la morte delle due ragazze sia avvenuta pochi istanti dopo il loro passaggio sotto il ponte, quando di fatto sono scomparse alla vista. Trascinati dalla forza impetuosa delle acque, i corpi, forse già senza vita anche per la temperatura molto bassa dell' acqua, sono finiti in un anfratto o impigliati nella vegetazione. Oggi, con il livello delle acque molto più basso, quasi tornato alla normalità, sono affiorati i corpi. I familiari delle vittime sono stati immediatamente avvertiti.

Il racconto dei vigili del fuoco

"State insieme, fate massa, abbracciatevi". Sono queste le parole urlate ai tre ragazzi dal vigile del fuoco che si trovava sul ponte, a circa venti metri di altezza, prima che il fiume li inghiottisse. Come scritto dal Corriere della Sera, l'elicottero dei pompieri è arrivato "circa un minuto e mezzo dopo" che i ragazzi sono stati travolti dalla piena. E il quotidiano riporta anche lo sgomento dei soccorritori: "Ci sono scivolati via". Ieri era stato ritrovato un cellulare in una borsetta, che poi si è rivelato lo stesso telefono dal quale è partita la telefonata al 112 da parte dei ragazzi bloccati sul greto, mentre il livello delle acque saliva rapidamente.

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"Non ci fermiamo finché non troviamo il terzo disperso"

"Le ricerche proseguono con tutte le risorse che abbiamo in campo. Non ci fermiamo finché non troviamo anche il terzo disperso. La speranza, seppur ridotta, è di trovarlo ancora in vita", ha detto all'Adnkronos Sergio Benedetti, vice comandante vicario dei Vigili del Fuoco di Udine. "Le condizioni del fiume vanno via via migliorando perché l'acqua, seppur molto lentamente, adesso sta diminuendo. Ora c'è il sole, bisogna vedere però il tempo che fa a monte. Le ragazze le abbiamo ritrovate distanti tra loro. Il primo corpo è stato trovato dai vigili del fuoco con le qualifiche di tecniche fluviali, perlustrando il fiume, il secondo invece lo hanno recuperato i volontari della Protezione civile", ha spiegato.

Il cordoglio della Regione

"La Regione esprime il più profondo cordoglio e la più sentita vicinanza alle famiglie nella tragedia che le ha colpite, un drammatico momento in cui tutta la comunità regionale si stringe unita nel pensiero". Lo afferma il governatore del Friuli Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga alla notizia del ritrovamento dei corpi delle due ragazze. "L'Amministrazione regionale - nelle parole del governatore e dell'assessore alla Protezione civile - esprime il ringraziamento a vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e chiunque si sia impegnato nelle ricerche dei tre ragazzi coinvolti nel drammatico incidente sul Natisone". Il Comune di Udine - "visti i recenti terribili fatti di cronaca" - ha deciso di rinviare la conferenza stampa prevista alle 12 di domani con le informazioni 2rguardo eventi di gioia e condivisione come la Notte Bianca e il Concerto del Risveglio" in segno di "rispetto nei confronti delle famiglie" dei tre ragazzi coinvolti.

Chi sono i tre ragazzi travolti

Patrizia Cormos, nata a Colleferro (Roma) e residente a Campoformido (Udine), era una studentessa al secondo anno dell'Accademia di Belle Arti Tiepolo di Udine. Il giorno dell'incidente aveva sostenuto un esame di modellazione 3D, secondo quanto hanno riferito i parenti della 20enne. Dopo l'esame, Cormos aveva accettato l'invito dell'amica, Bianca Doros, di fare un giro in auto e una passeggiata lungo il Natisone insieme a lei e al suo fidanzato. Doros, originaria della Romania, si trovava in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia. Insieme a lei c'era Cristian Casian Molnar che, residente in Romania, era anche lui giunto in Italia da alcuni giorni, dopo un soggiorno in Austria a casa del fratello. Ora le ricerche si concentrano sul suo ritrovamento.

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