Rientrata la rivolta nel carcere milanese Beccaria dove, da quanto si apprende, "una trentina di ragazzi non volevano rientrare in cella". Ancora non chiari i motivi della protesa forse legati a un provvedimento disciplinare nei confronti di un detenuto che ieri avrebbe tentato di strangolare un agente della polizia penitenziaria. "Non si registrano incendi all'interno della struttura e non risultano feriti né tra i giovani, né tra gli agenti". -
Rientrata la rivolta messa in atto da alcune decine di detenuti al carcere minorile Beccaria di Milano, nei mesi scorsi già al centro delle cronache per una serie di abusi documentati su reclusi minorenni. Dopo aver sfasciato l'interno di alcune celle diversi detenuti si erano barricati in una zona dell'istituto: a quanto si apprende, ad accendere la 'miccia' pare fosse stata una sanzione disciplinare inflitta a un ragazzo dopo che nelle scorse ore uno dei reclusi avrebbe cercato di strangolare un agente della polizia penitenziaria.
“Violenta rivolta in atto da parte di alcuni detenuti”
Erano circa 70, nel carcere minorile Beccaria di Milano, come ha reso noto il Sappe, il cui segretario Alfonso Greco parla di una situazione “molto grave. Ci arrivano dal Beccaria segnali allarmanti di una crescente tensione. La situazione è molto critica e mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’amministrazione della Giustizia minorile, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere tutelando gli agenti di polizia penitenziaria che vi prestano servizio”. Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti ancora in rivolta “irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che la situazione al Beccaria è sempre ad alta tensione e la Polizia Penitenziaria “continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni”. I problemi del carcere “sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al corpo di polizia Penitenziaria” conclude.