Roberto Salis: "Immunità a Ilaria se l'Italia comunica candidatura all'Ungheria"

Cronaca

"Il Giudice attende la risposta del ministro Nordio che non è ancora arrivata" dichiara il padre di Ilaria Salis, docente in carcere a Budapest capolista alle Europee nella circoscrizione Italia Nord. "I rapporti con il governo sono interrotti da tempo" aggiunge l'uomo riguardo alla richiesta di trasferire sua figlia in ambasciata o ai domiciliari in Italia dopo che ieri il giudice ungherese ha rivelato il suo domicilio a Budapest

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 "Durante l'udienza il giudice ha fatto sapere che ha mandato una istanza al ministro della Giustizia italiano perché in Ungheria l'immunità decorre dal momento della nomina. Per cui ha chiesto conferma al ministro della Giustizia italiano che effettivamente sussiste una nomina per la candidatura di Ilaria. Però il ministro della Giustizia non risponde". Così Roberto Salis in merito all'udienza di ieri a Budapest, a margine di un evento ad Aosta della campagna elettorale di Alleanza Verdi Sinistra, che candida sua figlia Ilaria come capolista nella circoscrizione Italia Nord-occidentale. Intanto il legale dell'insegnante detenuta a Budapest ha dichiarato che l'ipotesi dei domiciliari in Italia "è fuori questione".

Roberto Salis: "Trasferire Ilaria? Non ho sentito più nessuno"

“Io non ho sentito più nessuno da dopo l'udienza" ha poi dichiarato Roberto Salis riguardo alla richiesta di trasferire sua figlia in ambasciata o ai domiciliari in Italia dopo che ieri il giudice ungherese ha rivelato il suo domicilio a Budapest. “Di fatto ormai sono interrotti da tempo i rapporti con il governo, parlo con l'ambasciatore che mi racconta delle cose e poi vengono puntualmente smentite dai fatti. Per cui l'unico interlocutore con cui mi è data possibilità di parlare si rivela totalmente inaffidabile, è veramente tempo perso parlare con l'ambasciatore italiano".

Legale ungherese di Salis: "Fuori questione i domiciliari in Italia"

L'avvocato ungherese di Ilaria Salis Gyorgy Magyar ha dichiarato che l'ipotesi che la 39enne possa trascorrere i domiciliari in Italia o nella nostra ambasciata in Ungheria "è fuori questione". "Il verdetto della Corte d'appello è chiaro, Ilaria deve rimanere nell'appartamento assegnato e può lasciarlo solo con permesso del giudice, per esempio, per andare a votare", ha detto Magyar. "Aspettiamo il risultato del voto europeo che potrebbe cambiare le cose, intanto, il processo va avanti", ha aggiunto prevedendo che la sentenza, con l'andamento attuale del processo, potrebbe non arrivare prima della primavera prossima.  

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In casa Salis ci sono anche minori, "ora a rischio"

 

"Ci sono anche dei minori" assieme a Ilaria Salis nel domicilio ungherese rivelato ieri dal giudice Jozsef Sos nel corso della terza udienza del processo a carico della 39enne attivista milanese. E ora "sono a rischio" così come il resto della famiglia che la ospita, ha inoltre spiegato Roberto Salis che è tornato a denunciare i problemi per la sicurezza di sua figlia dopo quanto successo ieri in aula a Budapest. Nel corso di un incontro ad Aosta, il padre della candidata alle prossime europee per Avs ha ripercorso le difficoltà di trovare un appartamento dove potesse scontare i domiciliari e, scartata l'opzione dell'affitto per il tipo e la durata dei contratti proposti, "abbiamo dovuto trovare una soluzione alternativa, che per fortuna si è manifestata grazie al fatto che dei cittadini italiani hanno detto 'la prendiamo in casa noi'. Perché esiste anche un'umanità in questo mondo", ha spiegato. "Queste persone - ha detto - si sono manifestate scrivendo una mail all'ambasciata, che poi l'ha fatta pervenire agli avvocati di Ilaria". Quindi, "abbiamo preso dei contatti con questi signori" che sono ovviamente persone stupende, diventano miei fratelli e mie sorelle. Però adesso sono a rischio anche loro". 

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