Franco Di Mare e la malattia, vertici Rai: "Non sapevamo. Disponibilità per sue richieste"

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Il giornalista ha rivelato di aver contratto un tumore molto grave anche a causa dell'esposizione all'uranio impoverito durante il suo lavoro in zone di guerra. Per questo aveva chiesto al servizio pubblico "lo stato di servizio, che è un mio diritto" e l’elenco dei posti in cui era stato, così da "provare a chiedere alle associazioni di categoria che cosa si potrebbe fare". Ma ha detto di non aver mai ricevuto risposta: "Ripugnante"

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I vertici Rai rispondono a Franco Di Mare ed esprimono "tutta la propria vicinanza umana". Lo storico giornalista del servizio pubblico ed ex direttore di Rai3, domenica 28 aprile ha rivelato al pubblico di non aver ricevuto il trattamento che si aspettava dalla Rai dopo aver fatto presente di aver contratto “un mesotelioma, un tumore molto cattivo” anche a causa del suo lavoro in zone pericolose che lo hanno esposto all'amianto. Come l'ex Jugoslavia, dove è stato inviato di guerra. “Chiedevo alla Rai lo stato di servizio, che è un mio diritto. Chiedevo alla Rai: ‘Per favore mi fate l’elenco dei posti in cui sono stato? Perché così posso provare a chiedere alle associazioni di categoria che cosa si potrebbe fare”, ha detto Di Mare ospite da Fazio a Che tempo che fa.  “Spariti tutti. È ripugnante”, ha aggiunto. Oggi l’Ad Rai Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi spiegano di essere venuti solo ora a conoscenza della vicenda. E “assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto”, si legge in una nota.

"Palazzo di Viale Mazzini è pieno di amanto"

Di Mare, che in questi giorni sta promuovendo il suo libro Le parole per dirlo - in cui parla della malattia -  ha precisato che i vertici Rai a cui si riferisce non sono quelli attuali, ma i precedenti. Li ha definiti "persone a cui parlavo dando del tu sono sparite, si sono negate al telefono come se fossi un questuante". Oggi, in una nuova intervista al Corriere della Sera, aggiunge: "Peraltro il palazzo di viale Mazzini - sede della Rai, ndr - è pieno d’amianto. Sottovoce, ti sconsigliano di appendere quadri al muro".

"Nei Balcani tra proiettili a uranio impoverito"

Di Mare ha raccontato anche al quotidiano di via Solferino di aver scoperto la malattia tre anni fa. "Sono stato a lungo nei Balcani, tra proiettili all’uranio impoverito, iper-veloci, iper-distruttivi, capaci di buttare giù un edificio. Ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto", ha detto. Poi ha aggiunto: "Magari l’ho incontrata proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione".

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