L'aggressione era avvenuta nella scuola del comune milanese il 29 maggio 2023. Il ragazzo, all'epoca 16enne, era stato portato nel carcere minorile Beccaria di Milano e poi passato ai domiciliari. Ora dovrà affrontare un percorso sia scolastico che di volontariato con l’assistenza di servizi sociali e psicologi
È stato affidato ai servizi sociali minorili lo studente che meno di un anno fa accoltellò la sua professoressa in aula durante una lezione ad Abbiategrasso, Milano. Un periodo di “messa alla prova” di due anni durante i quali il minore seguirà un percorso educativo e di sostegno anche psicologico. Lo ha stabilito la giudice del Tribunale per i minorenni Paola Ghezzi in merito al caso avvenuto il 29 maggio 2023 nell'istituto Emilio Alessandrini del comune milanese. All’epoca dei fatti l’artefice del gesto aveva 16 anni. Per il ragazzo, arrestato nelle indagini del pm Myriam Iacoviello per tentato omicidio e difeso dall'avvocato Robert Ranieli, il processo è stato sospeso con ordinanza di messa alla prova, che se andrà a buon fine porterà all'estinzione del reato.
La “messa alla prova”
Per questi due anni il ragazzo affronterà un percorso sia scolastico che di volontariato con l’assistenza di servizi sociali e psicologi. Con l'ordinanza di sospensione del processo per la messa alla prova, come prevede la legge, il giudice "affida" il minorenne "ai servizi minorili dell'amministrazione della giustizia per lo svolgimento, anche in collaborazione con i servizi locali, delle opportune attività di osservazione, trattamento e sostegno". La messa alla prova può essere revocata "in caso di ripetute e gravi trasgressioni alle prescrizioni".
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L’aggressione a scuola
La professoressa 50enne, Elisabetta Condò, era stata ricoverata con ferite di arma da taglio al braccio e alla testa ma non era in pericolo di vita. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’insegnante era stata aggredita alle spalle mentre passava tra i banchi all’inizio della lezione. Era riuscita a divincolarsi ed era subito stata soccorsa mentre il minore, con un’arma giocattolo, aveva spaventato i compagni facendoli uscire dall’aula. Il giovane, all’arrivo dei carabinieri, non aveva opposto resistenza.
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L’incontro tra minore e prof
Prima dell'udienza di oggi se ne era tenuta un'altra il 16 gennaio. In quell'occasione c'era stato anche un abbraccio tra il ragazzo e la professoressa che, dopo l'aggressione, era stata sottoposta ad una lunga e delicata operazione di chirurgia plastica. La donna in più interviste aveva dichiarato che "è giusto che lui abbia una seconda possibilità" e che "non vada in carcere". Due mesi fa, dopo circa 7 mesi dall’aggressione, su decisione del Tribunale per i minorenni e su istanza della difesa il giovane era passato dal carcere minorile Beccaria di Milano ai domiciliari. Nell'interrogatorio il ragazzo, che aveva ricevuto sei note dall'inizio dell'anno, aveva ammesso le sue "responsabilità" non riuscendo però a fornire una giustificazione per il gesto compiuto.