Corruzione, si dimette assessora regionale Puglia. Arrestati il marito e un sindaco

Cronaca

Anita Maurodinoia, assessora ai trasporti della regione Puglia, è indagata per corruzione elettorale. Ai domiciliari invece Alessandro Cataldo, referente del movimento politico “Sud al Centro” e Armando De Francesco, consigliere municipale di Bari tra il 2014 e il 2019

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Si è dimessa Anita Maurodinoia, assessora ai trasporti della regione Puglia. La decisione, comunicata tramite una nota regionale, è avvenuta a seguito delle indagini che la vedono coinvolta per corruzione elettorale. Due sono stati intanto gli arresti effettuati per queste ragioni nel corso della mattinata del 4 aprile in provincia di Bari. A Triggiano il sindaco Antonio Donatelli e Alessandro Cataldo, referente del movimento politico “Sud al Centro” e marito dell’assessora regionale ai Trasporti della regione Puglia Anita Maurodinoia, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale e associazione a delinquere. La nuova inchiesta della procura di Bari riguarda le elezioni del comune di Triggiano e le elezioni comunali di Bari. Agli arresti domiciliari, come riporta Corriere, anche Armando De Francesco, consigliere municipale di Bari tra il 2014 e il 2019 per la lista “Sud al Centro” in qualche modo, secondo gli inquirenti, collegato a Cataldo.

La vicenda

Secondo l’indagine della procura di Bari, che ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari, sarebbe stata creata un’associazione con finalità di corruzione elettorale. Questa avrebbe permesso di comprare voti, anche al prezzo di 50 euro l’uno, alle elezioni per l’amministrazione dei comuni in provincia di Bari di Grumo Appula (20-21 settembre 2020) e Triggiano (3-4 ottobre 2021). Nello specifico Alessandro Cataldo, referente del movimento politico “Sud al Centro” avrebbe acquistato dei voti per far rieleggere alle amministrative del 2021, come poi effettivamente accaduto, il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e altri due consiglieri comunali, al momento non sopposti a misure dei cautelari. Il sistema funzionava così: in cambio di 50 euro chi accettava l’accordo, doveva consegnare una copia dei propri documenti di identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica veniva poi effettuata durante lo spoglio da alcuni gregari dell’organizzazione che controllavano se le persone fossero davvero andate a votare.  Sempre durante lo spoglio, infine, veniva verificato se il numero dei voti corrispondeva a quelli acquistati. Per le indagini dei carabinieri sono stati fondamentali alcuni frammenti di fotocopie di documenti, codici fiscali di cittadini triggianesi scoperti, il 6 ottobre 2021, in un cassonetto della raccolta differenziata del quartiere San Giorgio di Bari. Oltre ai documenti, sono stati ritrovati anche fac-simile di schede e volantini di propaganda elettorale. 

Grumo Appula

Per quanto riguarda il comune di Grumo Appula, i fatti di corruzione risalgono al 2020. In questo caso l’obiettivo sarebbe stata la rielezione dell’allora assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale Nicola Lella, attualmente in carcere.

 

Da sinistra l'ex assessora ai Trasporti Anita Maurodinoia, il marito Alessandro Cataldo e il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli

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