Campi Flegrei, controlli sulle case per il bradisismo

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

Iniziano i controlli sull'edilizia privata nei Campi Flegrei, in Campania. Una "zona d'intervento" definita nella quale il bradisismo fa sentire maggiormente i suoi effetti e abbraccia parti di tre comuni: Napoli, Pozzuoli e Bacoli. L'obiettivo è comprendere lo stato dei fabbricati e intervenire dove necessario per adeguare gli edifici alle norme antisismiche

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Durerà tre mesi la prima ricognizione sugli edifici privati nelle zone colpite dal bradisismo nei Campi Flegrei. Squadre di tecnici si muoveranno tra i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, per l’analisi della vulnerabilità dei fabbricati. Sarà un lavoro articolato, che prenderà in esame circa 12mila strutture. A pieno regime, tra qualche settimana, saranno venti le squadre di tecnici coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile, composte da personale della Protezione Civile, della Regione, dei Comuni interessati e anche squadre di volontari. I controlli sono partiti ieri pomeriggio: i tecnici, muniti di tablet nel quale inseriscono specifici dati come lo stato di conservazione, il numero di piani, i materiali di costruzione, passano al setaccio i fabbricati. In questa prima fase si tratta di una ricognizione esterna, quindi non c'è bisogno di entrare nelle strutture, ma i cittadini possono riconoscere facilmente i tecnici perché sono provvisti di un apposito badge.  

La mappa della pianificazione per il controllo del fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei

Dove avverranno le verifiche nei Campi Flegrei

Le verifiche della vulnerabilità degli edifici, cioè la loro risposta a fenomeni sismici che derivano dal bradisismo, avverranno in quella che è stata definita "zona di intervento" dal Piano speditivo di emergenza contenuto nel decreto Campi Flegrei, e che si può consultare anche sul sito della Protezione Civile. La cosiddetta "zona di intervento" è quella dove dal 2015 il suolo si è sollevato di dieci centimetri: lì vivono circa 85mila abitanti. Poi c'è una zona di intervento "ristretta", che ha registrato un sollevamento del suolo di circa 30 centimetri ed è quindi la parte di territorio più esposta agli effetti del bradisismo. Lo studio prevede anche il coinvolgimento dei Centri di Competenza, in particolare il Centro studi Plinius dell'Università Federico II e il Consorzio ReLuis.

A cosa porteranno le verifiche sugli edifici privati 

Al termine di questa prima fase di sopralluoghi sarà realizzata una mappa di sintesi che evidenzierà le aree più vulnerabili sulle quali i cittadini interessati potranno richiedere, in una fase successiva, un ulteriore approfondimento conoscitivo sui singoli edifici. "Il fine di questa attività - sottolinea Elena Speranza del Dipartimento di Protezione Civile - è arrivare alla quantificazione del fabbisogno economico complessivo sulla zona di intervento per poter riqualificare sismicamente gli edifici". In una fase ancora successiva, poi, si capirà come e quanto lo Stato aiuterà i privati a mettere in sicurezza i fabbricati che avranno bisogno di essere adeguati. 

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