Roma, preside pestato dal patrigno di un alunno per una sospensione

Cronaca
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E' accaduto nell’istituto paritario San Gabriele, in via della Giustiniana a Roma. Il compagno della madre di un alunno liceale non accettava che il ragazzo avesse preso una nota e poi anche la sospensione dopo aver preso a parolacce un insegnante

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Massacrato di botte dal compagno della madre di uno studente per colpa di una sospensione non gradita. E’ accaduto al preside dell’istituto paritario San Gabriele, in via della Giustiniana a Roma. Raimondo Pietroletti ora è ricoverato in ospedale con 90 giorni di prognosi. E’ accaduto la scorsa settimana, secondo quanto riporta oggi quotidiano 'Il Tempo'.

I fatti

Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, il compagno della madre dell’alunno non accettava il fatto che il ragazzo avesse preso una nota e poi anche la sospensione. L'uomo prima ha insultato un insegnante, poi ha fatto irruzione nell’ufficio del preside intimandolo di annullare il provvedimento disciplinare. Raimondo Pietroletti lo ha invitato a calmarsi, ma l’uomo è andato oltre, scagliandosi contro il dirigente sotto gli occhi dello studente e dei collaboratori presenti. 

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"Una gravissima aggressione"

 

 ''L'hanno massacrato” raccontano i genitori degli alunni dell'istituto. Una ''gravissima aggressione'' si legge nella comunicazione che il Consiglio d’amministrazione dell’istituto ha inviato ai genitori degli alunni per informarli dell’accaduto. ''Piangevano sia il dirigente mentre veniva massacrato di botte, sia il bambino. Alcune insegnanti hanno chiamato il personale scolastico, che ha allertato i soccorsi e la polizia'' racconta Il Tempo

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La scuola è sotto shock

Gli insegnanti hanno paura. "La nostra società si augura che questo episodio sia semplicemente riconducibile a una particolare situazione di miseria umana e vuoto educativo e che siano assicurate da parte di tutti le condizioni per poter proseguire l'attività didattica" si legge in una lettera della scuola che ha definito questa vicenda "preoccupante". Sono in corso le valutazioni dei legali che assistono l’istituto. Intanto il ministero dell’Istruzione ha attivato tutte le procedure del caso con l’Avvocatura dello Stato.

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Anp: serve punizione severa

"Al di là delle risibili ragioni scatenanti la criminale aggressione, dobbiamo riflettere sulla crescente mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione scolastica e di chi la rappresenta”. Così Antonello Giannelli, Presidente ANP, commenta il recente episodio di violenza a Roma. "Lo scorso 15 marzo è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 4 marzo 2024, n. 25 che intende contrastare il fenomeno delle aggressioni da parte di studenti e genitori nei confronti del personale della scuola. L’ANP ha espresso apprezzamento per tale intervento legislativo ma non basta. Tutte le componenti della nostra società devono farsi carico di questo fardello perché un alunno che impara a rispettare i propri docenti sarà un cittadino migliore. E comunque, se un familiare non condivide le decisioni dell’istituzione scolastica ha solo il diritto di adire le vie legali. Se aggredisce il personale dovrà essere punito con la massima severità” conclude Giannelli.

 

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