Nigeria, rilasciati 250 studenti rapiti a inizio marzo

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"I bambini della scuola Kuriga rapiti sono stati rilasciati illesi", ha detto il governatore dello stato di Kaduna Uba Sani in una dichiarazione che non specifica come siano stati liberati

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Gli oltre 250 studenti sequestrati da uomini armati in un rapimento di massa nel nord-ovest della Nigeria all'inizio di questo mese sono stati rilasciati, ha detto domenica il governatore locale. "I bambini della scuola Kuriga rapiti sono stati rilasciati illesi", ha detto il governatore dello stato di Kaduna Uba Sani in una dichiarazione che non specifica come siano stati liberati.

Il rapimento

Gli studenti, oltre 250 di età tra gli 8 e i 15 anni, erano stati rapiti lo scorso 7 marzo insieme all'insegnante. Erano stati portati via da decine di uomini armati penetrati nel complesso scolastico di Kuriga a bordo di motociclette con le armi spianate mentre tutta la scuola era riunita in assemblea. Sani Abdullahi, uno degli insegnanti della scuola Gss Kuriga nel distretto di Chikun, aveva riferito che il personale era riuscito a scappare con molti studenti mentre gli uomini armati sparavano in aria. "Abbiamo quindi iniziato a lavorare per determinare il numero reale dei rapiti: nella Gss Kuriga mancano 187 bambini, mentre nella scuola elementare mancavano 125 bambini ma 25 sono tornati". "Nessun bambino verrà lasciato indietro", aveva assicurato il governatore dello stato di Kaduna, Uba Sani. 

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Il problema dei rapimenti di massa in Nigeria

I rapimenti di studenti dalle scuole nel nord della Nigeria sono ormai una piaga nazionale e sono aumentati esponenzialmente dal 2014, quando gli estremisti islamici rapirono oltre 200 studentesse nel villaggio di Chibok, nello stato di Borno. Negli ultimi anni, i rapimenti si sono concentrati soprattutto nelle regioni centrali e nordoccidentali del Paese, dove decine di gruppi armati prendono di mira gli abitanti dei villaggi e i viaggiatori per ottenere un riscatto. Le autorità, nel tentativo di disincentivare la lucrosa industria criminale, hanno imposto provvedimenti controversi, come quello entrato in vigore nel  2022 che vieta ai familiari di pagare riscatti contro il rischio di una pena di 15 anni di carcere: un provvedimento di fatto caduto nel vuoto perché mai applicato, ma che getta luce sulla gravità del fenomeno dei sequestri. Una violenza che resta fuori controllo, nonostante le intenzioni del presidente Bola Ahmed Tinubu, arrivato al potere nel 2023 con la promessa di un giro di vite contro la violenza dilagante e le sue tre diramazioni: il feroce terrorismo islamico, l'altrettanto feroce violenza delle gang criminali e la violenza interetnica e interreligiosa.

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