Le analisi dei periti serviranno a fare luce sulle cause della morte del giornalista, deceduto a Roma il 19 luglio scorso. Nel registro degli indagati sono stati iscritti quattro medici, accusati di omicidio colposo
Proseguono le indagini per la morte del giornalista Andrea Purgatori, scomparso il 19 luglio del 2023. Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di quattro medici per omicidio colposo, era stato fissato per oggi l’incidente probatorio nell’ambito del quale il Tribunale di Roma ha disposto una perizia sul corpo di Purgatori per accertarne le cause della morte. Ora i periti avranno 90 giorni di tempo per concludere i loro accertamenti e rispondere ai quesiti posti dagli investigatori, fare chiarezza sulla presenza di metastasi e individuare come e quando è partita l'infezione cardiaca.
Quattro medici indagati
Alla luce di una consulenza effettuata per fornire maggiori dettagli in merito alle cause della morte del giornalista, la Procura di Roma nelle scorse settimane aveva più volte sollecitato la disposizione dell’atto istruttorio irripetibile. I medici indagati al momento sono quattro: il professore Gianfranco Gualdi e il suo assistente, Claudio Di Biasi, sono stati i primi a essere iscritti nel registro. A loro, lo scorso 7 marzo sono stati aggiunti anche Maria Chiara Colaiacomo, sempre dell'équipe di Gualdi, e il cardiologo Guido Laudani.
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Ipotesi infezione cardiaca
Nell'atto in cui la Procura ha chiesto l'incidente probatorio vengono citate le conclusioni della consulenza. "In estrema sintesi" l'accertamento "evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica. Tale patologia - si legge nella richiesta - non è stata individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee, e proprio in relazione alla sua omessa e comunque tardiva diagnosi" si è proceduto all'iscrizione del cardiologo.