La nuova Venere degli Stracci inaugurata a Napoli. Manfredi: "Sia opera di rinascita"

Cronaca
Credit: Instagram @michelangelo_pistoletto

L'opera sarà esposta in piazza Municipio fino al 23 giugno. A partire da quella data, sarà poi spostata in via definitiva presso la Chiesa di San Pietro ad Aram. Per l'artista e per l'amministrazione cittadina, si tratta di un momento di rinascita, che si auspicano coinvolga anche il clochard condannato per aver incendiato la Venere

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Sono passati otto mesi dall’incendio del 12 luglio in cui la Venere degli Stracci realizzata da Michelangelo Pistoletto fu incendiata a Napoli. Oggi l’opera torna in piazza Municipio, grazie al dono dell’artista che ha voluto ricostruirla e al sostegno del sindaco Manfredi. La Venere sarà in piazza fino al 23 giugno, per poi essere spostata definitivamente nella Chiesa di San Pietro ad Aram.

“Opera fatta per far rinascere la società”

Il fine dell’opera è simboleggiare speranza e rinascita, come ha ricordato Gaetano Manfredi: “È un momento di rinascita, anche simbolica. Rinasce la Venere degli Stracci dopo questa storia importante che ci fa capire i conflitti che viviamo nella società, ai quali dobbiamo dare risposta”, ha affermato il sindaco di Napoli durante la conferenza stampa di presentazione. Anche l’autore della Venere ha insistito sul senso di rifioritura che l’installazione vuole trasmettere: “Sono molto contento della rinascita della Venere degli Stracci, è un’opera fatta per far rinascere la società, è dedicata alla rigenerazione degli stracci che rappresentano il degrado, la massima tensione negativa nella società”, ha detto Pistoletto: “Il termine Venere, invece, nasce dalla parola venerazione. La bellezza che non finirà mai di esistere deve trasformare gli stracci in qualcosa di nuovo, devono diventare gioia perché la Venere rigenera”.

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“Ho perdonato chi ha incendiato l’opera”

“Vorrei vederlo in faccia, guardarci negli occhi, la persona ha un bisogno profondo, la Venere può offrire la risoluzione a questo sogno”, ha detto Pistoletto in merito al clochard trentaduenne condannato a dicembre a oltre quattro anni di carcere per aver incendiato l’opera nel luglio scorso. “L’ho perdonato, lo abbraccio, sta collaborando con noi, dobbiamo collaborare con lui, penso che in lui ci sia stata una scintilla di dolore”, ha aggiunto.

Anche Manfredi ha parlato della volontà dell’amministrazione e dell’artista di andare incontro al giovane senza dimora responsabile del gesto: “Abbiamo discusso molto, ne parleremo, vogliamo fare di tutto affinché l'uomo esca dal carcere compatibilmente con vincoli giudiziari: il percorso delle Venere sia percorso di rinascita anche per lui, vogliamo aiutarlo, tenerlo con noi. Il nostro desiderio è che la bellezza aiuti anche chi ha avuto un momento difficoltà, che può capitare, affinché possa avere un futuro diverso, migliore. C’è l’impegno dell'amministrazione, del maestro Pistoletto e delle associazioni”. 

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