Napoli, incendio della Venere degli stracci: fermato un senzatetto grazie alle telecamere

Cronaca
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L'uomo, un 34enne italiano senza fissa dimora, ha negato ogni responsabilità alle forze dell'ordine, ma le telecamere lo incastrano. Così l'artista Pistoletto a Repubblica: "Ho accolto la notizia come la morte di un parente, mia moglie dice che è stato come un femminicidio"

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Erano circa le 5.30 della mattina di ieri quando un incendio ha distrutto la Venere degli stracci, l'installazione di arte contemporanea realizzata dall'artista Michelangelo Pistoletto in piazza Municipio, a Napoli. Dopo i primi accertamenti da parte delle forze dell'ordine, grazie all'ausilio delle telecamere poste nella zona, si è arrivati all'identificazione del presunto colpevole del rogo: si tratta di Simone Isaia, 34enne italiano senza fissa dimora.

Le immagini delle telecamere

L'uomo è stato fermato presso una mensa in via Marina a Napoli, negando agli agenti di polizia ogni addebito relativo al rogo dell'opera di Pistoletto, aggiungendo di non sapere nulla dell'accaduto. Ma sono le telecamere che incastrano il 34enne, immortalato mentre giunge intorno alle 5.30 a piedi nelle vicinanze dell'opera in piazza Municipio, prima di estrarre un accendino e dare fuoco ai vestiti, che con il caldo e il vento hanno alimentato le fiamme.

"Il rogo della Venere come un femminicidio"

"Il vandalismo avrebbe potuto esserci, come fanno a volte. Ma arrivare a dar fuoco...". Così a Repubblica l'artista Michelangelo Pistoletto, autore dell'opera bruciata a Napoli. "Ho preso la notizia come quando ti dicono che ti è morto un amico, un parente. Per fortuna quest'opera può rivivere, si può rifare, però la prima impressione è uguale. Di solito le sculture nelle strade o nelle piazze sono realizzate in materiali duri, come la pietra, il marmo, il bronzo. Le opere vengono poi sollevate in altezza per dare un senso di protezione e monumentalità. La Venere degli stracci invece ha bisogno di vivere vicino alla vita. Rischia la stessa possibilità di essere offesa come la rischia chiunque vada per strada, e ammonisce che si possono incontrare gruppi di giovani che si riuniscono per andare a picchiare qualcuno. Ciò che è accaduto mi fa venire in mente l'immagine dell'homeless picchiato. Gli stracci rappresentano la vita problematica, quasi una montagna di abiti di homeless". Qualcuno ha deposto dei fiori sul luogo dell'incendio: "Mia moglie Maria ha detto che è stato un femminicidio. Sono d'accordo - risponde l'artista - la bellezza della donna e il possederla con violenza è molto vicino all'omicidio di genere. Sono pronto a rigenerare la Venere che porta con sé armonia e non distruzione. E nessuno può far accadere il contrario".

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