Venezia, bolletta luce da 260mila euro per un locale di 15 mq in Piazza San Marco

Cronaca
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“Dovrei corrispondere questa cifra entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versarla", afferma al Corriere della Sera, Gianmaria Tiozzo, titolare del negozio. "È inaccettabile una simile richiesta che attribuisce alla mia attività un dispendio energetico smisurato e surreale"

 

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Oltre 260mila euro per il consumo di energia elettrica in soli due mesi. È questo l'addebito che si è visto recapitare Gianmaria Tiozzo titolare di una gioielleria in piazza San Marco a Venezia. L’importo è stato calcolato sul consumo di un milione di kilowattora che Tiozzo considera sproporzionato per le dimensioni del suo negozio, appena quindici metri quadrati, e l'utilizzo contenuto di energia elettrica, limitato a illuminazione di base e a un piccolo scaldabagno attivo solo nei mesi invernali.

Il mercato libero

Il problema, che Tiozzo ha denunciato al Corriere della Sera, deriva dal passaggio al mercato libero, della scorsa estate, che ha portato alla transizione della fornitura energetica della gioielleria al gruppo Hera, senza la stipula di un contratto iniziale. Le bollette da allora hanno subito un'impennata: da una spesa stabile di circa 350 euro al mese con Enel, sono iniziate ad arrivare fatture superiori ai mille euro mensili, stabilizzatesi poi attorno agli 800 euro. Gianmaria Tiozzo, di fronte a queste cifre inaspettatamente elevate, ha cercato spiegazioni dal gruppo Hera, ricevendo come giustificazione dei "consumi stimati" che non riflettevano la realtà del suo effettivo utilizzo energetico. A nulla sono servite le autoletture regolarmente inviate, le statistiche di zona ritenevano i suoi consumi troppo bassi, respingendo così le sue segnalazioni senza fornire ulteriori dettagli.

 

Il titolare deciso a non pagare

Sino ad arrivare all’ultima bolletta di 262.348 euro per i mesi di luglio e agosto 2023, che Tiozzo si rifiuta categoricamente di pagare, considerando già saldate le fatture di quei mesi con importi nettamente inferiori. “Cifra che dovrei corrispondere entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versare – afferma Tiozzo -. Ho già pagato per luglio una fattura da 1.262 euro, e per agosto un’altra da 1.324 euro. È inaccettabile una simile richiesta che attribuisce alla mia attività un dispendio energetico smisurato e surreale”. Tiozzo ha, adesso, intrapreso una battaglia legale consultando un avvocato e un'associazione consumatori esperta in "bollette pazze".  

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