“La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna". Questo il post social, poi rimosso, pubblicato dalla professoressa Donatella Di Cesare, docente di Filosofia Teoretica presso La Sapienza di Roma, dopo la morte della brigatista, scomparsa ieri a Roma. Duro il ministro Salvini che lo ha definito "Una vergogna". La docente replica: "Sconcertata per attacchi, io lontana da violenza"
“La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna. #barbarabalzerani”. Questo il post, in seguito cancellato, pubblicato su X dalla professoressa Donatella Di Cesare, docente di Filosofia Teoretica presso La Sapienza di Roma, dopo la morte della brigatista Barbara Balzerani, scomparsa ieri a Roma. Balzerani aveva partecipato a numerosi omicidi delle Br, compreso quello di Girolamo Minervini, oltre che al sequestro e all’uccisione del leader della Dc, Aldo Moro. E’ stata tra gli ultimi Br ad essere arrestati, era il giugno 1985, e per questo motivo era stata soprannominata la “primula rossa”. E’ morta, dopo una lunga malattia, all’età di 75 anni.
Le reazioni. Polimeni, rettrice de La Sapienza: “Sconcerto” per le parole di Di Cesare
Il post di Di Cesare ha scatenato ben presto le polemiche. La rettrice dell'Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, è intervenuta esprimendo "sconcerto" per quanto dichiarato sui social dalla professoressa circa la scomparsa di Barbara Balzerani. A nome di tutta la Comunità accademica, Polimeni ha voluto ricordare "l'altissimo tributo di sangue pagato dall'Università Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione".
Regimenti: “Le parole Di Cesare gravi, bene Polimeni'
"Il fatto che una professoressa dell'Università La Sapienza, Donatella Di Cesare, inneggi agli ideali perseguiti dalla brigatista Barbara Balzerani, recentemente scomparsa, è qualcosa di estremamente grave”. Sul tema è intervenuta anche l'assessora all'Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti. “La Sapienza è l'Università dove insegnavano Aldo Moro, Vittorio Bachelet ed Ezio Tarantelli, vittime della tragica stagione degli anni di piombo. Bene ha fatto la Magnifica Rettrice Antonella Polimeni a prendere le distanze da simili affermazioni. I nostri giovani non hanno bisogno di cattivi maestri per i quali non dovrebbe esserci posto nell'Università italiana”, ha aggiunto.
Cacciari: “Post su Balzerani? Di Cesare non ha vissuto la sciagura degli anni di piombo”
Un post intriso di “speranze rivoluzionarie fallite, più che di nostalgia per una compagna andata via”. Questo, invece, il concetto espresso da Massimo Cacciari, intervistato dall'Adnkronos, circa il post dalla docente universitaria. "Conoscendo Donatella Di Cesare e conoscendo la sua storia, che non ha nulla a che vedere con le Br, voleva semplicemente dire che siamo nati tutti negli anni '60 con la speranza di una trasformazione radicale di questo mondo finito male”, ha detto. “La sua è stata più una nota di malinconia per la mancata trasformazione che sognavamo tutti, per il cambiamento che non c'è stato. E' chiara la sciagura che hanno rappresentato le Brigate Rosse, la Di Cesare che è più giovane di me non ha vissuto gli anni di piombo, né la sciagura che hanno rappresentato i brigatisti per noi e per le nostre speranze, per una idea di riforma di questo paese; sono stati loro insieme alla P2 col delitto Moro a bloccare la trasformazione del nostro paese”, ha poi aggiunto Cacciari.
Foti (FdI): “Stupore per il post della prof. Di Cesare su Balzerani”
"Destano stupore le parole pubblicate sui social, e poi cancellate, dalla saggista e docente dell'università La Sapienza di Roma, Donatella Di Cesare, con cui ha ricordato la brigatista rossa mai pentita, Barbara Balzerani. È necessaria una profonda riflessione sulla pericolosità di dare risonanza, nelle università e nelle televisioni, a nostalgici di un tempo oscuro, in cui si affermavano le idee malsane e rivoluzionarie a colpi di mitra, con le bombe e coi sequestri di persona finiti in tragedia. Tutta la politica, oltre ai vertici de La Sapienza, prenda le dovute distanze dai nostalgici dell'odio e del terrorismo". Questo, infine, il commento di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.
approfondimento
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Salvini: Di Cesare è una vergogna
"In cattedra alla Sapienza e molto spesso ospite dei salotti tivù di La7. Un inaccettabile insulto alle vittime del terrorismo rosso". Lo scrive sui social il vicepremier, Matteo Salvini.
La replica della docente
"Sono stupita e sconcertata per la tempesta che si è sollevata. Leggo dichiarazioni di ministri che mi stigmatizzano con parole molto pesanti. Sono sempre stata lontana da ogni forma di violenza. Lo testimoniano la mia vita, i miei scritti, il mio insegnamento. Ho ricordato la morte di Barbara Balzerani da cui sono sempre stata distante. In quel contesto ho accennato a quella trasformazione radicale a cui la mia generazione aspirava. Alcuni hanno scelto la lotta armata; io ho preso la strada del femminismo. Ho sperimentato la violenza di quegli anni in prima persona, quella di molti fascisti". Così la docente Donatella Di Cesare.