Scuola, Valditara risponde alla petizione: "In primaria restano i giudizi, ma chiari"

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La petizione, firmata da attori e personaggi del mondo dello spettacolo, chiede al Governo e al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara di fermare il ripristino dei voti numerici alle elementari e di promuovere una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti. Tra i firmatari ci sono Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini e Luca Zingaretti. In serata la replica di Valditara: "L'emendamento elimina solo i giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili"

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Alcuni personaggi del mondo del cinema, della cultura e dello spettacolo hanno firmato un appello per chiedere lo stop al ritorno dei voti nelle scuole elementari. La petizione, rivolta al Governo e al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, chiede di fermare il “colpo di mano”, cioè un ritorno al passato con il ripristino dei voti numerici alle elementari e di promuovere una valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti.

La petizione

L’appello, lanciata da due pedagogisti, tra cui Alex Corlazzoli, su Change.org, ha visto l’appoggio (e la firma) di alcuni noti personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema e della cultura, come Luca Zingaretti, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Silvia Vegetti Finzi, Chiara Saraceno, Claudia Pandolfi, Moni Ovadia e padre Alex Zanotelli. "Un emendamento al Disegno di Legge sul voto di comportamento nella scuola secondaria introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la "riforma" del 2020", si legge nella petizione. "L'emendamento è presentato dal Governo e a meno di imprevisti dell'ultima ora, verrà sicuramente accolto. Ecco cosa prevede la disposizione: 'A decorrere dall'anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l'insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti'".

L'appello al Governo e al ministro Valditara

I sottoscrittori della petizione sottolineano ancora che "non è chiaro, ad oggi  se l'espressione 'giudizi sintetici' significherà un ritorno al '4, 5, 6, 7, 8' etc o a 'scarso, insufficiente, sufficiente etc'. Le 'pagelle' attuali non rendono certo onore all'idea messa in campo dal legislatore nel 2020 quando puntava ad un 'giudizio descrittivo', perché riportano una sintesi altrettanto lacunosa del processo di apprendimento di un bambino ma sono un traguardo positivo rispetto al passato quando imperavano numeri che cristallizzavano il giudizio".  Se l'emendamento al disegno di legge andrà in porto "si tratterebbe del quarto cambiamento a partire dal 2008: fino a quell'anno si usarono i giudizi, poi si passò ai voti, nel 2020 vennero introdotti i giudizi descrittivi e a partire dal 2024 si useranno i giudizi sintetici", si legge ancora nell'appello.

"Il Ddl in questione è stato presentato in Commissione Cultura e Istruzione del Senato a novembre e rischia di diventare Legge dello Stato in tempi così rapidi da non consentire un serio confronto con il mondo della Scuola: insegnanti, dirigenti, pedagogisti, educatori, psicologi, associazioni di genitori, sindacati", conclude la petizione.

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La risposta di Valditara

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha replicato con un post su X. "Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano", si legge nel post. "L'emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall'alunno, che è fra l'altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor - ha scritto il ministro - Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali 'avanzato' o 'in via di prima acquisizione', sostituendoli con giudizi chiari e da tutti comprensibili, come ottimo o insufficiente. Non si perde nulla, piuttosto si migliora, semplificando e chiarendo, nell'interesse degli studenti e delle famiglie".

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