Fedez-Codacons, il rapper querela l'associazione per diffamazione e calunnia

Cronaca
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L’associazione dei consumatori ha chiesto alla Guardia di finanza di indagare in merito alle parole del rapper che aveva dichiarato di essere nullatenente. Per Fedez, come riferiscono i suoi legali, le contestazioni avanzate dal Codacons sono “infondate e strumentali”

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La battaglia tra il Codacons e Fedez non si ferma. Il cantante ha deciso di querelare per calunnia e diffamazione l’associazione dei consumatori che, negli scorsi giorni, ha chiesto alla Guardia di finanza di indagare sulle società del rapper milanese e sulle sue dichiarazioni di nullatenenza. Nella querela depositata alla Procura della Repubblica di Milano anche per conto della madre, Annamaria Berrinzaghi, e del padre di Fedez, Franco Lucia, i legali hanno incolpato il Codacons di aver “consapevolmente accusato, seppure in modo implicito ed allusivo, Federico Lucia di essere incline a commettere reati”.

I legali di Fedez

Il motivo della querela risiede in un comunicato della scorsa settimana nel quale l’associazione ha parlato delle società del rapper milanese in riferimento a "profili di criticità legati alla complessità delle operazioni" che potrebbero nascondere "una forma di potere occulto e trasversale". La risposta degli avvocati del rapper è arrivata con un documento presentato direttamente alla Procura. Secondo i legali di Federico Lucia, l’associazione  avrebbe celatamente accusato il loro assistito di essere incline a commettere reati. “Tutte le contestazioni mosse dal Codacons con i suoi attacchi si sono rivelate infondate e strumentali unicamente ad attaccarlo ingiustamente”, si legge.

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La vicenda

Gli antefatti risalgono a quattro anni fa, quando il rapper in aula a Milano in un processo per diffamazione alla domanda se fosse intestatario di beni aveva risposto: "No, ho tutto intestato alle mie società". Queste dichiarazioni di nullatenenza sono adesso tornate al centro della polemica con il Codacons che ha chiesto alla Guardia di finanza di indagare. Si può "certamente parlare di un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un'apparente ragione economica" e va verificato "come sono state gestite fiscalmente le suddette operazioni che generano disallineamenti tra gli effetti civilistici e gli effetti fiscali". Lo scrive l'associazione dei consumatori nell'esposto presentato alle Fiamme gialle di Milano e Roma. "Durante un processo - ha risposto Fedez - mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato". 

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