Crema, liceo Made in Italy con un solo iscritto: il preside rinvia la partenza

Cronaca

Inizialmente il dirigente scolastico aveva deciso di far partire ugualmente per l’anno prossimo la classe del nuovo liceo del Made in Italy, nonostante avesse raccolto una sola adesione, proponendo una sorta di sorteggio per aumentare il numero di studenti in aula. Malumore e malcontento hanno portato poi a una retromarcia 

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Si è concluso con un nulla di fatto la partenza della classe del liceo Made in Italy all'Istituto Munari di Crema. Nonostante ci fosse stata una sola iscrizione da parte di uno studente, il preside della scuola in provincia di Cremona aveva tentato di raccogliere le adesioni, sollevando una polemica per l’insolita azione di convincimento, in cui proponeva una sorta di sorteggio. Malumore e malcontento hanno portato poi alla retromarcia di Pierluigi Tadi che ha spiegato ai giornali locali che "senza adesioni volontarie da parte delle famiglie il liceo del Made in Italy non partirà, ma attiveremo due classi del liceo economico-sociale come richiesto dalle famiglie".

La lettera alle famiglie

Inizialmente il preside aveva deciso di far partire per l’anno 2024-2025 la classe del nuovo liceo del Made in Italy, nonostante la maggior parte dei futuri studenti avesse optato per l'indirizzo economico-sociale, quello già esistente, tranne uno. A far discutere a questo punto è stata la lettera inviata da Tadi alle famiglie: "Visto il rilevante numero di richieste di iscrizioni presentate per l'indirizzo del 'liceo economico sociale' e al fine di accontentare almeno per quest'anno il maggior numero di famiglie, dopo aver valutato attentamente le esigenze educative dei nostri studenti e le opportunità proposte dalla nostra offerta formativa, abbiamo deciso di mantenere per il prossimo anno scolastico entrambe le opzioni attivando così una classe di 'liceo economico Made in Italy' e una classe di 'liceo economico sociale'". Tuttavia - prosegue la lettera firmata dal preside - allo scopo "di formare due classi omogenee rispettose dei limiti numerici consentiti e dagli spazi a disposizione, abbiamo provveduto a distribuire gli alunni in ciascuna delle due classi sulla base delle richieste volontarie o, come extrema ratio, tramite sorteggio tra tutte le richieste di iscrizione risultate in esubero in una delle due opzioni dei percorsi in questione". Dopo la reazione risentita delle famiglie, è arrivato il dietrofront del dirigente scolastico e la decisione di non far partire la della classe del liceo Made in Italy.

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