Proposta di legge su obbligo doggy bag, ecco in cosa consiste

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Per Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia e primo firmatario della proposta, l'obiettivo è quello "di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, uno dei goal fissati nell'Agenda Onu 2030"

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La pratica della doggy bag, ovvero il gesto di portare a casa ciò che non è stato consumato al ristorante, potrebbe diventare obbligatoria. È stata infatti presentata da Giandiego Gatta, deputato responsabile nazionale del dipartimento Pesca e acquacoltura di Forza Italia, una proposta di legge con l'obiettivo "di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, uno dei goals fissati nell'Agenda Onu 2030. In Italia, secondo i dati della Fondazione Barilla, ognuno di noi spreca 65 chili di cibo pro-capite l'anno per comportamenti sbagliati nel consumo, in casa e al ristorante", ha spiegato Gatta aggiungendo che "il ristoratore, va precisato per evitare equivoci e forse anche strumentalizzazioni, è obbligato a fornire la vaschetta solo nel caso che il consumatore la richieda e la legge fa solo in modo che nessuno ponga rifiuto a questa richiesta".

La proposta di legge

"La pratica della doggy bag è in uso da tempo negli Usa", ha affermato Gatta, secondo il quale introdurla anche in Italia sarebbe "non solo un atto di buon senso che aiuterebbe a contrastare lo spreco alimentare, ma avrebbe anche una finalità sociale e solidale e questo è l'obiettivo della mia proposta di legge". Anche in alcuni stati d’Europa è ormai una consuetudine affermata. In Francia, ad esempio, fin dal 2016 è obbligatoria nei ristoranti di alto livello che sono tenuti a fornire ai clienti un’apposita scatola di cartone per portare a casa gli avanzi di cibo. La stessa cosa accade in Spagna dal 2022. 

La proposta di legge, dal nome "Obbligatorietà Doggy Bag", che letteralmente significa "borsa per il cane" e prende il nome dalla pratica di portare a casa gli avanzi per il proprio animale domestico, è stata presentata presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati mercoledì 10 gennaio da Gatta e dal presidente dei deputati di Forza Italia Paolo Barelli, insieme ai Circoli per l'Ambiente e della cultura rurale, guidati dal presidente Alfonso Maria Fimiani. "È un passo fondamentale per promuovere una cultura del consumo responsabile e ridurre gli sprechi alimentari — ha spiegato Fimiani — e siamo sicuri che l’iniziativa coinvolgerà trasversalmente rappresentanti di diversi schieramenti politici e diventerà legge".

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Cosa ne pensano i ristoratori

In merito alla proposta di legge, il Corriere della Sera ha chiesto ad alcuni chef e addetti ai lavori il loro parere sulla doggy bag. "Bisogna tenere conto anche del risvolto finanziario per il ristorante, che deve munirsi di contenitori adatti al trasporto degli alimenti", ha dichiarato lo chef bistellato Ciccio Sultano, seguito da Denis Lovatel, maestro pizzaiolo veneto, secondo cui "l’impegno per il ristorante non è solo economico, ma anche organizzativo". La chef due stelle Michelin Valeria Piccini lo ha definito addirittura un "provvedimento anacronistico, che non risolve il problema della spreco in cucina". Mentre altri big della ristorazione, come Franco Pepe, Ada Stefani ed Enrico Buonocoresi si sono schierati nettamente a favore della proposta di legge sull’obbligatorietà della doggy bag.

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