Donne uccise a Naro, oggi l’interrogatorio del 24enne romeno fermato

Cronaca
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Delia Zarniscu e Maria Rus, di 58 e 54 anni, sono state massacrate in provincia di Agrigento nella notte fra giovedì e venerdì. Omar Edgar Nedelkov è stato fermato per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. L’interrogatorio del Gip, inizialmente previsto per ieri, è slittato a oggi, lunedì 8 gennaio

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È slittato a oggi, lunedì 8 gennaio, l’interrogatorio davanti al Gip di Omar Edgar Nedelkov, il 24enne fermato per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. Il giovane, di origini romene, è indiziato per il massacro, nella notte fra giovedì e venerdì nel centro storico di Naro (Agrigento), di Delia Zarniscu di 58 anni e Maria Rus di 54. Il giudice per le indagini preliminari Iacopo Mazzullo, del tribunale di Agrigento, lo interrogherà in video collegamento con il carcere di Gela, dove l'uomo è stato portato nella notte fra venerdì e sabato. L'interrogatorio era inizialmente previsto per ieri, ma poi è stato spostato a oggi alle 10.30.

Il 24enne fermato

Il 24enne, fermato per duplice omicidio e vilipendio di cadavere, quindi, si trova ora nel carcere di Gela. Il giovane finora si è avvalso della facoltà di non rispondere. Era già noto perché nel recente passato era stato accusato di furto ai danni della ditta agricola del paese dove lavorava e d'aver appiccato, utilizzando gasolio, un incendio a una delle serre.

Gli specialisti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco sono entrati nella casa di vicolo Avenia a Naro (Agrigento) dov'è stata trovata morta carbonizzata Maria Rus, 05 gennaio 2024. Davanti l'uscio di casa è stato prelevato un mozzicone di sigaretta. Gli investigatori stanno effettuando i rilievi dentro l'abitazione.
ANSA/ CONCETTA RIZZO

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Le due donne massacrate

L’autopsia sui corpi delle due donne, anche loro di origini romene, ha confermato che sono state massacrate. Sui loro cadaveri il medico legale ha riscontrato lesioni plurime, prova che entrambe sono state colpite brutalmente prima di morire. Il giorno dei funerali a Naro sarà lutto cittadino, proclamato dalla sindaca Maria Grazia Brandara come "segno tangibile della vicinanza dei naresi alle famiglie delle vittime e anche alla comunità romena, parte attiva e produttiva del paese". Oggi, nelle abitazioni del quartiere di Sant'Erasmo, dove a distanza di circa 150 metri da una casa all'altra è avvenuto il massacro, arriveranno i Ris di Messina. A richiedere gli accertamenti degli specialisti è stata sempre la Procura.

Gli specialisti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco sono entrati nella casa di vicolo Avenia a Naro (Agrigento) dov'è stata trovata morta carbonizzata Maria Rus, 05 gennaio 2024. Davanti l'uscio di casa è stato prelevato un mozzicone di sigaretta. Gli investigatori stanno effettuando i rilievi dentro l'abitazione.
ANSA/ CONCETTA RIZZO

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La ricostruzione

Procura e carabinieri, intanto, sono riusciti a ricostruire cosa è accaduto nella notte in cui sono state trucidate le due donne. Giovedì sera, a casa della 58enne Delia Zarniscu, in via Vinci, c'è stata una cena accompagnata da super alcolici. I commensali erano il 24enne romeno e un connazionale 50enne. Stando a quanto è stato ricostruito, il giovane - fortemente ubriaco - avrebbe molestato sessualmente la donna. Delia Zarniscu, respingendo le avances, avrebbe buttato fuori dalla sua abitazione i due. Durante la cena pare che i tre romeni avessero parlato della 54enne connazionale Maria Rus. Quando i due uomini sono stati allontanati dalla casa di via Vinci, il più giovane si sarebbe diretto verso vicolo Avenia dove avrebbe bussato alla porta di Maria Rus, mentre il 50enne sarebbe andato a casa sua. Rus, senza nulla temere, avrebbe aperto la porta al giovane e il 24enne l'avrebbe, secondo l'accusa, uccisa a botte e poi bruciata, utilizzando la poltrona che c'era nel salone di ingresso. Da vicolo Avenia, il giovane ubriaco sarebbe tornato - la ricostruzione è di investigatori e inquirenti - in via Vinci, dove avrebbe sfondato la porta di ingresso e con "una ferocia inaudita" - per come è emerso fin dal primo sopralluogo nell'abitazione -, avrebbe trucidato anche la 58enne, spaccandole in testa tutto quello che è stato trovato: piccoli mobili, suppellettili e arredi. Vi sarebbero stati anche dei testimoni, accorsi per il trambusto. L'audizione di queste persone avrebbe permesso di ricostruire quanto sarebbe accaduto. Ma l'inchiesta va ancora avanti.

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