Caso Genovese, la madre di Gaia: “Curiosa di conoscere la decisione dei giudici”

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La donna ha commentato sui social la decisione della Procura di Roma di disporre la citazione diretta a giudizio del ventenne, accusato di aver violato nel 2021 gli arresti domiciliari

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Negli ultimi giorni del 2023 la Procura di Roma ha disposto la citazione diretta a giudizio per Pietro Genovese, accusato di aver violato nel 2021 gli arresti domiciliari ai quali era stato sottoposto per l’omicidio stradale di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, le 16enni romane travolte e uccise la sera del 22 dicembre 2019 in corso Francia. La notizia è stata condivisa anche dalla madre di Gaia, Gabriella Saracino, che sui social ha commentato così: “Ora vediamo cosa decideranno i giudici per questa doppia evasione! Ah dimenticavo… il povero ragazzo vive serenamente a Londra già da un po’ così li nessuno può riconoscerlo e chiamarlo per assassino come a Roma è accaduto!”

L’accusa di evasione

In seguito alla tragica notte in cui persero la vita Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, Genovese, figlio del regista Paolo, è stato condannato per duplice omicidio stradale a 5 anni e 4 mesi di carcere. Ha passato un anno e otto mesi ai domiciliari, ma deve ancora scontare una pena di tre anni e sei mesi che potrebbe essere aggravata dalla nuova indagine per evasione. Le origini di quest’ultima risalgono al 16 gennaio 2021 quando Genovese, all’epoca ai domiciliari, non risultò presente nella sua abitazione durante un controllo dei carabinieri della compagnia Parioli, che provarono più volte a citofonare senza ottenere una risposta. Pur avendo il numero di cellulare dell’imputato, i militari non provarono a contattarlo e dai controlli effettuati sulle telecamere di sorveglianza del palazzo non risulta che Genovese fosse uscito di casa. La mancata risposta al citofono ha comunque spinto il pm Roberto Felici a chiedere il processo del ventenne.

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