Grinzane Cavour, gioielliere condannato: “Lo Stato non ci difende”. Telefonata di Salvini

Cronaca
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"Non sapevo dove fosse mia moglie, non la vedevo", ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera, Mario Roggero, condannato a 17 anni per aver ucciso due dei tre rapinatori che hanno tentato di derubarlo nel 2021

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"Mi hanno fatto il conto alla rovescia: cinque, quattro, tre", racconta mimando una pistola alla tempia, "penso che potrei essere morto io", sono queste le parole di Mario Roggero, il gioielliere condannato a 17 anni di carcere per aver ucciso due dei tre rapinatori che assaltarono il suo negozio a Grinzane Cavour nel 2021, rilasciate in un'intervista al Corriere della Sera al quale l'uomo ha detto di sentirsi "totalmente indifeso".

La telefonata di Matteo Salvini

Matteo Salvini ha contattato Roggero per esprimergli "vicinanza umana a Mario Roggero e alla sua famiglia". Il leader della Lega, spiega il partito in una nota, "nel corso di una telefonata, gli ha promesso di restare in contatto e di non dimenticare il suo caso, aggiungendo la determinazione affinché venga approvata la riforma della giustizia".

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"Lo Stato non fa nulla per difendere un cittadino"

"Lo Stato non fa nulla per difendere un cittadino, che lavora e paga le tasse da cinquant'anni", ha proseguito, "anzi, ci sono delle correnti della magistratura che fanno paura". "Non sapevo dove fosse mia moglie, non la vedevo", ha raccontato Roggero spiegando l'inseguimento ai rapinatori fuori dal negozio. "Idee preconcette, complimenti ai magistrati, non si può poi recriminare, in quei momenti, quando c'è una rissa, ognuno ha un destino: quelli avevano quello là, io avrò il mio e vedrò", ha aggiunto. "Non c'era il cartellino con scritto sopra 'giocattolo' sulle pistole dei ladri, era una Glock, sembrava vera. Che poi non era giocattolo, ma poteva sparare con il gas". Roggero ha ricordato la rapina del 2015, in cui gli furono rotti il setto nasale e le costole e rubati 200mila euro, e i cui responsabili furono arrestati e hanno avuto "due-tre anni, con la condizionale probabilmente". "Uno dei due non so neanche se sia stato realmente condannato", ha aggiunto il gioielliere.

"La gente del posto dalla mia parte"

La gente del posto? "Stanno tutti dalla mia parte. Qualcuno che non sta con me c'è. Ma sono pochi. Mi dicono che sono un fascista. Ma io non lo sono. Io voglio la giustizia, il rigore, la certezza della pena. Chi delinque deve essere punito in modo esemplare". Salvini? "Spero di parlargli presto. Sono deluso da Meloni, che non ha detto nulla su questa ingiustizia che ho subito. "Una giustizia così fa schifo. È vomitevole. Adesso intendo contattare Vannacci - conclude - Dice cose su cui sono completamente d'accordo: qui c'è tutto che va all'incontrario".

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