Paolo Calissano, arrestato l'avvocato Minna: sottratto mezzo milione di euro dal conto

Cronaca
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Accusato di peculato e falso, avrebbe raggirato altre tre persone fragili, oltre all’ex attore, spariti in tutto 800mila euro

 

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Per Matteo Minna, avvocato e amministratore di sostegno di Paolo Calissano, sono scattati gli arresti domiciliari dopo mesi di indagini. Le accuse sono gravissime: peculato aggravato, falso ideologico, falsa perizia. Sono quattro le vittime di Minna riconosciute dal gip, ma è una di loro che porta il caso sui giornali, ovvero l’ex attore e personaggio tv genovese morto due anni fa a Roma, stroncato da un’intossicazione da farmaci antidepressivi. Se la Procura contesta a Minna di aver fatto sparire dai conti dei propri amministrati oltre 800mila euro – denaro ora sequestrato dalla Guardia di Finanza – quanto secondo l’accusa ha sottratto a Calissano arriva a mezzo milione. Il grosso, insomma.

L'ordinanza del gip

A dare il via alle indagini era stato, dopo la morte di Calissano, un esposto dei familiari, insospettiti sia da prelievi di denaro che da operazioni economiche. Il tribunale di Genova aveva stabilito di assegnare un amministratore di sostegno a Calissano dopo le vicende giudiziarie seguite alla morte per droga dell'amica Ana Lucia Bandeira Bezzerra nel suo appartamento di Genova, nel settembre 2005. Oggi il nucleo di polizia economico finanziaria, guidato dal colonnello Andrea Fiducia, ha notificato a Minna l’ordinanza del gip che dispone gli arresti domiciliari.

 

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