Dalla stretta sui condannati all'aumento della capienza dei centri di accoglienza, alle nuove norme sui minori non accompagnati, la cui età andrà stabilita anche attraverso radiografie, fino alla stretta sui richiedenti asilo: ecco le novità contenute nel Decreto Migranti
- Il terzo decreto sui migranti 'Cutro 2' - che porta il nome della località calabrese dove il 26 febbraio scorso è naufragato un barcone causando la morte di 94 persone, di cui 35 bambini - modifica in maniera significativa la disciplina sull'accoglienza dei minori e il diritto alla difesa degli stranieri
- Il decreto è stato approvato con i soli voti di maggioranza (162 voti favorevoli, 106 contrari e 2 astenuti). Il testo passa ora all'esame del Senato per l'approvazione definitiva, che deve avvenire entro il 4 dicembre.
- Una delle norme più discusse, introdotta in Commissione Affari Costituzionali con un emendamento della Lega, è quella che dà la possibilità di tenere fino a 5 mesi nelle strutture destinate agli adulti anche i minori non accompagnati che abbiano compiuto i 16 anni, in caso di situazioni di momentanea mancanza di strutture per minori, incluse quelle temporanee
- Si allunga da 30 a 45 i giorni la permanenza dei migranti non accompagnati minori di 16 anni nei Centri destinati all'accoglienza dei minori. Si introduce inoltre la possibilità per il giudice di disporre l'espulsione per il reato di false dichiarazioni sull'età.
- Se i minori non hanno documenti, il pm può disporre misurazioni antropometriche o altri esami sanitari, inclusi quelli radiografici, al fine di determinare l'età del minore. In caso d'urgenza, il via libera potrà essere orale
- In caso di arrivi numerosi e ravvicinati si dà la possibilità di sforare i limiti massimi di capienza del 50% nei Centri per minori e del 100% in quelli per adulti
- Si consente di realizzare nuovi Cas (Centri di Accoglienza straordinaria) per i minori fino ad un massimo di 50 posti ognuno
- Non può entrare in Italia chi è condannato, anche con sentenza non definitiva, per lesioni personali ai danni di incapaci, minori o infermi o che portino a una prognosi di oltre 20 giorni. Porte chiuse anche a chi ha commesso reati "relativi a pratiche di mutilazione genitale femminile" o che abbiano comportato "lesioni permanenti al viso"
- Si riduce da 30 a 15 giorni (e da 60 a 40 giorni se chi ricorre risiede all'estero) il termine per presentare ricorso contro l'espulsione di chi è in possesso di permesso di soggiorno UE di lungo periodo
- Viene incrementato il contingente di personale di Forze armate dell'operazione "Strade Sicure" di 400 unità fino al 31 dicembre 2023 al fine di rafforzare i dispositivi di controllo e sicurezza dei luoghi ove insistono le principali infrastrutture ferroviarie
- Per la loro tutela c'è solo un ordine del giorno presentato dalle opposizioni con cui il governo si impegna "a verificare compatibilmente con le risorse disponibili a normativa vigente" la possibilità di "indirizzare le donne migranti vittime di violenza accertata dai servizi socio-sanitari territoriali di riferimento, a percorsi presso le reti territoriali anti-violenza e a creare sezioni specifiche nell'ambito dei Centri Sai, prevedendo in tempi rapidi le risorse necessarie"
- Si potenziano i controlli sulle domande di visto di ingresso. Si autorizza l'assegnazione fino a 20 unità di personale nei ruoli di ispettori e sovrintendenti della Polizia di Stato, presso ambasciate e consolati. E si stabilisce che la domanda di protezione internazionale non si perfezioni nel caso in cui lo straniero non si presenti in Questura per gli adempimenti richiesti
- Il ministro dell'Interno è l'autorità deputata a decretare l'espulsione dello straniero con permesso Ue di lungo periodo che costituisce una minaccia per l'ordine pubblico o per la sicurezza dello Stato. Nei casi in cui ricorrano gravi motivi di pubblica sicurezza invece l'espulsione è disposta dal Prefetto. Inoltre il Questore ha la facoltà di non autorizzare il rientro in Italia dello straniero sottoposto a procedimento penale che sia stato espulso, se la sua presenza può procurare pericolo all'ordine pubblico o alla sicurezza