Cesano, 17enne segregata e violentata per anni da due stallieri: uno è stato condannato

Cronaca
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Due pachistani sono stati arrestati per le violenze subite dalla giovane tedesca in un maneggio alla periferia nord di Roma. Uno di loro, all'epoca dei fatti, era il suo fidanzato. La vicenda risale al 2021. A salvare la ragazza fu un automobilista di passaggio che la vide in difficoltà, strattonata dall'ex: l'uomo è stato ora condannato con rito abbreviato. L'altro stalliere è in attesa di giudizio. La giovane presentava segni di bruciature dovuti alle sigarette spente dai due aguzzini sul suo corpo

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Minacce, percosse e violenze sessuali per due anni. Uno scenario da incubo subito da una ragazza di 17 anni, segregata e violentata da due dipendenti pachistani di un maneggio di Cesano, alla periferia nord di Roma. La vicenda, rilanciata dai quotidiani italiani, ha portato ora alla prima condanna con rito abbreviato per uno dei due arrestati, Ali, all'epoca fidanzato della giovane e di dieci anni più grande di lei. E' stato giudicato per i reati di violenza sessuale, lesioni personali, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, aggravati dall'età della vittima (minorenne al momento delle violenze) e dal fatto che lei non parlasse la lingua italiana. L'altro dipendente, Yasir, un 39enne amico dell'ex della giovane, è invece in attesa di giudizio per gli stessi reati.

La ragazza soccorsa da un passante

La vicenda - riportata dal Messaggero e dal Corriere della Sera - risale al 2021. A salvare la ragazza fu un automobilista di passaggio: dopo averla vista in difficoltà in compagnia del suo fidanzato, che la stava strattonando, intervenne portando via la giovane sulla propria auto. Fu lei a raccontare tutto ai carabinieri, che successivamente identificarono e arrestarono i due pachistani: la ragazza e i due imputati condividevano la foresteria del maneggio.  L'uomo che l'ha soccorsa è stato ascoltato in udienza, confermando le modalità con le quali era riuscito ad aiutare la giovane.

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Foto Fabrizio Zani / Pasquale Bove

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Sigarette spente sul corpo della giovane

La vittima, arrivata dalla Germania insieme al suo ex, era stata portata nel maneggio nel quale i due avevano trovato lavoro e rinchiusa in una stanza. Non poteva uscire mai, se non in compagnia dei suoi "carcerieri". Le avevano tolto anche documenti e sim del cellulare. I segni di violenza riscontrati erano inequivocabili. I due aguzzini spegnevano le sigarette sul corpo della giovane, che presentava segni di bruciature in diverse zone.

Un uomo di 60 anni, albanese, ha cercato di dare fuoco al posto di controllo all'ingresso della Procura di Monza, questa mattina intorno alle 7. Mentre cospargeva a terra cinque litri di benzina, la guardia giurata all'interno è riuscita a chiudersi dentro e a dare l'allarme, 15 novembre 2023. ANSA/US POLIZIA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++ NPK +++

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