L'ex pornostar Waima Vitullo parla della violenza dell'ex: "Solo unite possiamo salvarci"

Cronaca
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L'ex Marcello Schiattarella la perseguitava con centinaia di chiamate e messaggi al giorno. E la minacciava: “O stai con me o non starai mai con nessun altro”. Oggi la 44enne parla della sua esperienza in un'intervista a Repubblica. E racconta di poter contare sul sostegno della sorella e la zia dell'ex: "La solidarietà tra donne può  essere un rimedio alla violenza. Il fronte comune può salvare tante vittime"

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Lui la contattava fino a 600 volte al giorno, tra chiamate e messaggi. Perché, come troppo spesso succede, non accettava che lo avesse lasciato. Con insulti verso di lei e persino verso suo figlio. Oltre un mese di inferno, quello vissuto e raccontato  dll'ex attrice hard Waima Vitullo, 43 anni, per cui nel giugno 2022 è stato arrestato l'ex Marcello Schiattarella. Vitullo, che trovò il coraggio di denunciare subito, oggi ricorda il suo calvario in un'intervista a Repubblica. La donna ha raccontato i segnali che l'hanno messa in allarme: "Quando i vicini hanno chiamato la polizia perché Schiattarella ha iniziato a darsi testate al muro solo perché gli avevo detto che doveva pagare una bolletta della luce.", mentre "un altro giorno mi ha lanciato le chiavi contro mentre eravamo dentro un negozio perché non lo avevo aspettato durante il giro tra gli stand". E la tipica, pericolosa frase: “O stai con me o non starai mai con nessun altro”.

Condividere e chiedere aiuto

Vitullo parla alle donne che si trovano in situazioni simili e consiglia di condividere con qualcuno quello che si sta vivendo: "Parlare, parlare sempre di quello che ci accade anche a un estraneo. Mai sentirsi in colpa e andare subito dalle forze dell’ordine. E se c’è chi non ci ascolta, non arrendiamoci e non vergogniamoci di noi stesse ma continuiamo a cercare chi possa aiutarci", suggerisce.

Il supporto delle donne della famiglia di lui

La donna sottolinea anche di poter contare sul sostegno di due donne parenti del suo stalker, la sorella e la zia. "Sono mie sostenitrici, sono al mio fianco nel percorso di denuncia e mi hanno detto che sono sempre pronte ad ascoltarmi", racconta. "Una rete tra donne che mi dà speranza e che va oltre i legami di sangue. La vicinanza di due donne parenti dell’uomo che ha stravolto la mia vita è secondo me un atto rivoluzionario e dovrebbe farci riflettere su come la solidarietà tra donne possa essere un rimedio alla violenza di certi uomini. Il fronte comune contro la violenza può salvare tante vittime".

La paura per la scarcerazione

Tra un anno l'ex sarà di nuovo libero. Un pensiero difficile da allontanare. "La paura non mi abbandona mai", dice Vitullo. "Ho dovuto lasciare Roma e solo da poche settimane sono rientrata in città. La mia vita è serena ma guardo al 2024 con preoccupazione e spero che l’uomo che mi ha tormentata per mesi, anche dopo essere stato indagato, possa finalmente lasciarmi in pace".

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