In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Caso Zuncheddu, concessa sospensione della pena all'ex allevatore condannato all'ergastolo

Cronaca
©Ansa

L'uomo è stato scarcerato in attesa della decisione del processo di Revisione. Zuncheddu era stato condannato in via definitiva all'ergastolo per il triplice omicidio avvenuto l'8 gennaio del 1991 quando sulle montagne di Sinnai furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita. La svolta processuale è arrivata nell'ultima udienza davanti ai giudici di Roma con la testimonianza di Luigi Pinna, unico superstite della strage

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Beniamino Zuncheddu, ex allevatore di Burcel (Cagliari) condannato in via definitiva all'ergastolo per la strage del Sinnai, è stato scarcerato in attesa della decisione del processo di Revisione. A deciderlo è stata la la Corte d'Appello di Roma che ha emesso un'ordinanza di "sospensione dell’esecuzione della pena". A diffondere la notizia è stato l'avvocato di Zuncheddu, Mauro Trogu, il quale aveva presentato istanza per la libertà condizionale. L'ex allevatore, che si è sempre proclamato innocente, era attualmente in regime di semilibertà nel carcere di Uta, in provincia di Cagliari. Poteva uscire per lavorare, ma la sera doveva tornare in cella. Le prossime udienze nel processo di revisione per Zuncheddu si terranno il 30 novembre e il 12 e 19 dicembre davanti alla Corte d'Appello di Roma.

Il processo

Zuncheddu, da 32 in carcere, è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per il triplice omicidio avvenuto l'8 gennaio del 1991 quando sulle montagne di Sinnai furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita. La svolta processuale è arrivata nell'ultima udienza davanti ai giudici capitolini quando Luigi Pinna, 62 anni, unico superstite della strage, ha testimoniato in aula che "prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l'agente di polizia che conduceva le indagini mi mostrò la foto di Beniamino Zuncheddu e mi disse che il colpevole della strage era lui". Per il caso di Zuncheddu si era mossa l'intera comunità di Burcei, a partire dal sindaco Simone Monni, con manifestazioni e presidi in paese e davanti al tribunale di Cagliari, insieme alla Garante regionale delle persone private della libertà personale, Irene Testa. In campo anche il Partito Radicale che ha promosso diverse manifestazioni, tra cui un sit-in davanti al tribunale di Roma in occasione dell'udienza del processo di revisione.

leggi anche

Velletri, l'imputato è morto da due anni ma il processo prosegue

Zuncheddu: "Ora aspetto la sentenza"

"Sono molto contento di lasciare il carcere dopo quasi 33 anni che sono stati lunghissimi", ha detto Zuncheddu alla garante per i detenuti Irene Testa dopo l'abbraccio con la sorella fuori dal carcere di Uta. L'ex allevatore si è detto felice ma disorientato: "Non so cosa farò per prima cosa: ora sto pensando alla libertà e a non tornare mai più in cella. Aspetto il giorno della sentenza per arrivare a quella verità che ho sempre dichiarato e chiesto".