Omicidio Giulia Cecchettin, il corpo ritrovato dal cane Jageer

Cronaca

Per l'individuazione del corpo, nascosto da una roccia, è stato decisivo il fiuto del flat coated retriever di quattro anni in forza all'unità cinofila della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei vigili del fuoco

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È stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin, portando alla tragica scoperta del corpo senza vita della 22enne nella giornata di sabato. Il cane di quattro anni in forza all'unità cinofila della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha avuto un ruolo fondamentale nel ritrovamento: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei vigili del fuoco, ma il corpo di Giulia era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale.

L'allarme lanciato via radio dopo il ritrovamento

Nella mattinata di sabato si erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, sono stati decisivi il fiuto e l'olfatto di Jageer: quando il conduttore, un volontario di nome Andrea Miconi, si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale, a una profondità di una cinquantina di metri. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine.

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta

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