"Non posso escludere che la amasse, ma lo faceva nel modo sbagliato", ha sottolineato. Poi ha aggiunto: "L'arresto mi ha lasciato indifferente". Durante la fiaccolata in memoria della figlia l'incontro col papà dell'ex fidanzato
“In questo momento non provo né odio né rabbia. Penso solo alla mia Giulia, che ora non c’è più”. Lo ha detto stamani ai cronisti fuori dalla casa a Vigonovo, in provincia di Venezia, Gino Cecchettin, il padre della giovane di 22 anni trovata morta sabato nel lago Barcis, vicino a Pordenone, esprimendosi con i giornalisti fuori dalla sua casa a Vignovo, in provincia di Venezia. Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia, è stato arrestato per l'omicidio dopo una fuga durata sette giorni e la sua cattura avvenuta in Germania. Gino ha anche menzionato il forte sostegno ricevuto durante la fiaccolata, dicendo: “Ieri alla fiaccolata la vicinanza è stata enorme. È arrivata al cuore, non smetterò mai di ringraziare tutti gli italiani”.
L'incontro con il papà di Filippo Turetta
Proprio durante la fiaccolata di ieri sera, il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato il padre e la sorella di Giulia esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All'incontro ha assistito il legale dell'ex fidanzato, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. "Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell'occasione ha avvinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi - ha raccontato - che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia".
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Turetta? "Spero che campi 200 anni e che si renda conto"
Popo prima di unirsi al corteo in memoria di sua figlia, Cecchettin aveva dichiarato a 'La Repubblica' riguardo a Turetta: "Spero che lui si renda conto di quello che ha fatto e campi 200 anni. Per pensarci. Non posso escludere che la amasse, ma lo faceva nel modo sbagliato. Se si renderà conto, proverà dolore”. Il padre di Giulia ha spiegato che dopo l'arresto dell'ex fidanzato della figlia ha provato un senso di "indifferenza". Successivamente, ha aggiunto: "Adesso penso a Giulia e alle tante Giulie che ci sono nel mondo. Non provo rancore o odio, non provo nulla. Non ho sentito i genitori di Filippo. Come ho detto, anche loro stanno vivendo un dramma".
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"Non ho compreso i segnali"
Il padre di Giulia poi si è soffermato sul processo: "Ho avuto la massima fiducia nei confronti delle indagini dell’Arma e adesso mi affido alla giustizia affinché faccia il suo corso. Non mi aspetto di vederlo libero entro poco tempo, le prove emerse penso siano lampanti, sicuramente non rimarrà impunito. Questo però riguarda lui, non me". Parlando invece dei "segnali" che potrebbe non aver compreso, Cecchettin ha ammesso: "Non ci sono riuscito e purtroppo ne ho fatto le spese. Da papà è inevitabile farsi delle domande: potevo fare qualcosa per lei? I primi a colpevolizzarci siamo noi genitori. Ho sempre cercato di preservare la privacy di Giulia, anche perché è sempre stata una ragazza coscienziosa e responsabile e mi sono sempre affidato al suo giudizio". Poi ha aggiunto: "Se fossi stato più invasivo le avrei salvato la vita? Qual è la verità? Forse è sbagliato anche farsi queste domande. Se altri papà capiscono di trovarsi davanti a casi ‘da manuale', fuori dal comune, è importante rendersene conto: aiutiamo ogni singola persona".