Processo Ciro Grillo, legale ragazza: “Lei finita sul banco degli imputati”

Cronaca
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Prosegue il procedimento a porte chiuse, che vede imputati per violenza sessuale di gruppo il figlio del co-fondatore del M5s e tre suoi amici. In aula, per il secondo giorno, la principale accusatrice e vittima della presunta violenza, una studentessa italo-norvegese, 19enne all'epoca dei fatti. La sua legale, Giulia Bongiorno: "Domande su come era vestita, su precedenti frequentazioni, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto". Difesa accusati: "Nessuna vittimizzazione teste"

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È ripreso questa mattina a Tempio Pausania il processo, a porte chiuse, per violenza sessuale di gruppo che vede imputati Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore del M5s) e tre suoi amici (nessuno dei quali presente in tribunale). In aula, per il secondo giorno consecutivo, la principale accusatrice dei quattro amici genovesi e vittima della presunta violenza. La studentessa italo-norvegese, 19enne all'epoca dei fatti - la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 -, ieri ha risposto alle domande del procuratore Gregorio Capasso e della parte civile rappresentata dagli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano. Un racconto drammatico: "Mi hanno costretta a bere, poi il black out. Ero paralizzata, non riuscivo a muovermi. E dopo la stupro - ha confessato - ho tentato più volte il suicidio". Oggi invece è iniziato il contro esame delle difese. "Ci saranno tutte le domande dei legali degli imputati e le contestazioni”, ha spiegato l'avvocato Gennaro Velle. “È importante valutare la credibilità della denunciante. Il processo si gioca sulla credibilità e l'attendibilità della ragazza - ha chiarito il legale - Certamente ci sono elementi di contraddizione rispetto alle dichiarazioni rese dall'altra ragazza e rispetto a elementi ulteriori, a cominciare dai contenuti dei telefoni".

Cosa può succedere

In aula si ritorna sul presunto bacio tra Ciro Grillo e la ragazza, che ieri avrebbe detto di non ricordare. L'amica, invece, nelle due udienze di settembre, aveva parlato proprio di quel bacio in discoteca: "Non è stata la sola a parlare del bacio, anche un altro testimone che era presente nel locale ha visto il bacio", ha ricordato Velle. Altra questione che potrebbe emergere oggi sono i video sui rapporti sessuali tra la studentessa e gli imputati girati nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo e che potrebbero essere mostrati in aula. Sui tempi della sentenza si naviga a vista: "Bisogna ancora sentire i testi di parte civile e i consulenti, prima di arrivare agli esami dei ragazzi (gli imputati, ndr) c'è ancora tempo", ha spiegato il legale di uno di loro.

Legale ragazza: “Lei finita su banco imputati”

L'avvocato Giulia Bongiorno, legale della ragazza italo-norvegese che sta continuando a deporre al processo, ha detto: "È un'udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all'errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati e, quindi, ci sono una serie di domande su come è vestita, sulle precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto". "Anche nelle chat la mia assistita ha riferito che in realtà per lei il sesso è sacro - dice ancora Bongiorno - Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei. Nella scatola nera, cioè, si trova la verità e nella chat lei dice che per lei il sesso è sacro. Una cosa è scherzare, avere atteggiamenti amichevoli, ma a lei dava fastidio quando una norvegese veniva considerata una persona leggera". "È una persona che ha avuto sicuramente dei flirt ma per lei è il sesso è sacro, sacro, sacro - dice ancora l'avvocata Bongiorno - Questa è la linea che emerge in maniera documentale. E oggi si sta parlando della tuta e di come era vestita…".

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Le parole di Bongiorno

Alla domanda se sia in corso in aula una vittimizzazione secondaria sulla ragazza che avrebbe subito il presunto stupro di gruppo, l'avvocato Bongiorno replica: "In Italia è abbastanza frequente che si facciano domande dirette a screditare i testi, capita sempre. Io non metto sul banco degli imputati gli avvocati. Io assisto in questo momento una ragazza che ieri ha dovuto rivivere questa vicenda e che la notte scorsa non ha chiuso occhio. Una ragazza che come se volesse essere il più preciso possibile, ma che cade in momenti di grande sconforto in cui vorrebbe che finisse tutto ma con grande rigore sta andando avanti”. Nel frattempo sono state fissate altre due udienze: dopo quelle già previste per il 13 e 14 dicembre, quando proseguirà l'esame della studentessa, si andrà al 31 gennaio e all'1 febbraio 2024.

Difesa accusati: "Nessuna vittimizzazione teste"

"Tutte le domande poste oggi non vengono fatte per vittimizzare la denunciante", ha replicato all'Ansa l'avvocato Gennaro Velle, legale di uno degli imputati. "Sono domande che servono per ricostruire i fatti - ha chiarito l'avvocato - quindi anche capire come fosse vestita ha un'importanza". Stesso criterio per le chat: "Perché si valuta l'attendibilità e la credibilità della testimone". "Nessuna vittimizzazione secondaria, abbiamo fatto il nostro lavoro per accertare la credibilità e

l'attentibilità del racconto della teste", ha aggiunto parlando con l'Agi sempre Velle. "Sì, abbiamo chiesto come fosse vestita la ragazza, che consideriamo un elemento chiave in un processo per stupro per capire come sono venuti via gli abiti dal corpo. Un vestito, per esempio, è diverso da una maglietta o da pantaloni lunghi". "Noi avevamo proposto di non sentire la ragazza in aula e di fare acquisire direttamente al tribunale l'intera videoregistrazione della denuncia da lei presentata a Milano" al

suo rientro dalla Sardegna quattro anni fa, ribadisce Velle. "Così avremmo evitato di fare ore e ore di contestazioni, che servono quando la teste dice cose diverse da quelle riferite durante le indagini preliminari. Avremmo così risparmiato fatica, tempo e sofferenza. Ma la parte civile ha voluto un esame ordinario".

 

Legale imputato: "Da controesame ragazza numerose contraddizioni"

"Sono numerose le contraddizioni emerse dal controesame della ragazza, anzi sono una prima serie di contraddizioni che sono legate ad antefatti che verranno approfonditi successivamente", aggiunge poi l'avvocato Mariano Mameli, legale di uno dei quattro ragazzi accusati. "Ogni volta che c'è una diversità nel raccontato questo impone che siano richiamate le integrali dichiarazioni rese in precedenza - dice ancora il legale - Questo determina decine di migliaia di pagine da rileggere. È un lavoro lungo che continuerà nelle prossime udienze. Adesso siamo solo agli antefatti".

Una foto di Ciro Grillo a bordo piscina dal suo profilo Instagram, 6 settembre 2019. Il figlio di Beppe Grillo, il 19enne Ciro, è indagato per
violenza sessuale di gruppo, insieme con altri tre amici, secondo quanto scrivono questa mattina La Stampa e Il Secolo XIX. INSTAGRAM/CIRO GRILLO

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