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Firenze, l'Università Europea di Fiesole vuole cambiare nome al Natale

Cronaca

Per ottemperare agli obblighi del "Piano per l’uguaglianza etnica e razziale" , le tradizionali iniziative (mercatino, spettacolo e scambio auguri finale) che ruotano intorno alla festivisità del 25 dicembre potrebbero venire rinominate così da eliminare ogni riferimento cristiano

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"Sono sorpreso dalla decisione del Presidente dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole di cambiare nome al Natale. Noi siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo. Non è un caso che l’Italia aveva scelto la Badia Fiesolana come sede dell’Istituto". Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani interviene, con un messaggio postato su X, sull’ipotesi formulata dall’Istituto che tanto sta facendo discutere il mondo della politica e dell’istruzione: per ottemperare agli obblighi del 'Piano per l'uguaglianza etnica e razziale dell'Eui', il presidente dell'Istituto universitario avrebbe proposto di eliminare "il riferimento cristiano" e rinominare, quindi, la festa di Natale. Una decisione oggetto di valutazione e non ancora definitiva, fanno sapere fonti dell'Istituto, secondo cui l'ipotesi è stata formulata in base alla policy dell'Istituto stesso in tema di diversità e inclusività: "Le diverse osservanze religiose e culturali che sono rappresentate all'Iue - si legge nel Piano per l'uguaglianza etnica e razziale 2023-2026 dell'Istituto - saranno riconosciute nel calendario degli eventi e delle attività correlate. Si presterà attenzione a garantire che la celebrazione di festività e ricorrenze sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscendo le diverse religioni e credenze".

Le reazioni della politica

"Cambiare nome al Natale somiglia, davvero troppo, al titolo di un romanzo grottesco", affermano in una nota il deputato di Fdi Alessandro Amorese e il senatore Paolo Marcheschi. "Confidiamo che una scelta simile venga ripensata - dichiarano -, proprio in virtù dell'inclusività stessa perché, così ipotizzata, somiglia molto ad altre che portano a togliere i crocefissi dalle aule scolastiche, in un clima di 'cancel culture' che, diffondendosi, tenta di azzerare i valori occidentali". Per il capogruppo di Fdi in consiglio regionale della Toscana Francesco Torselli "duemila anni di radici cristiane, non si cancellano con una circolare", mentre secondo i consiglieri leghisti Elena Meini e Giovanni Galli alla base di questa ipotesi c'è "un voler cancellare le nostre tradizioni per una presunta voglia di non calpestare le altre culture". Secondo il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella, "questa non è laicità ma laicismo. Una sana laicità prevede pluralismo e dialogo, non la cancellazione della storia e dell'identità. Fa un po' sorridere, oltretutto, vedere che questa idea arriva da un istituto universitario che ha sede in uno storico convento cattolico".

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Politica di inclusione

"Nessuno ha pensato di eliminare la celebrazione di feste religiose, contrariamente a quanto si è potuto leggere su alcuni organi di stampa", afferma l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole, secondo cui "non sono previsti cambiamenti nell'organizzazione della festa di fine anno, in cui sono tradizionalmente numerosi i riferimenti alle festività di Natale, che fanno parte del patrimonio culturale europeo". "L'Istituto Universitario Europeo è un'università internazionale - afferma ancora l'Iue -, che accoglie un numero crescente di studenti del mondo intero. Questo ambiente autenticamente internazionale necessita di una politica di inclusione delle diverse culture. A tal fine, l'istituto ha recentemente adottato un Piano per la parità etnica e razziale, nel quale si raccomanda l'adozione di un linguaggio inclusivo nelle varie attività dell'Istituto".

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