Due nuove espulsioni, il Viminale: "Fortemente radicalizzati, rischio sicurezza nazionale"

Cronaca

Salgono a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri ritenuti pericolosi

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Un cittadino tunisino e un cittadino kosovaro sono stati espulsi perché ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale in quanto "fortemente radicalizzati". Lo ha reso noto il ministero dell'Interno. Salgono così a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.

Leader tra i detenuti

Nel primo caso, secondo quanto reso noto dal ministero, si tratta di un cittadino tunisino di 42 anni, irregolare sul territorio nazionale, emerso all'attenzione degli inquirenti durante un periodo di detenzione nel carcere di Piacenza quando all'interno della sua cella è stata trovata la foto di un uomo armato di mitra con alle spalle la bandiera dell'Isis. L'uomo, inoltre, aveva assunto, nel tempo, un ruolo da leader nei confronti degli altri detenuti. Scarcerato nel 2020, il cittadino nordafricano è stato più volte destinatario di provvedimenti di espulsione rimasti ineseguiti. Rintracciato lo scorso 26 settembre, è stato associato al Cpr di Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia, e poi in quello di Caltanissetta. Una volta riconosciuto dalle competenti autorità consolari tunisine, è stato rimpatriato in esecuzione del provvedimento di espulsione del Prefetto di Piacenza.

Photo LaPresse/ Matteo Secci - 08/10/2023 Torino (Italia) - Cronaca - Vigilanza delle Forze dell'Ordine rafforzata fuori dalla Sinagoga di Torino. Nell'immagine: Vigilanza delle Forze dell'Ordine rafforzata fuori dalla Sinagoga di Torino, presso Piazzetta Primo Levi, 12.

08th october 2023 Torino. (Italy) - Strengthened police surveillance outside the Turin Synagogue. In the image: Reinforced police surveillance outside the Synagogue of Turin, at Piazzetta Primo Levi, 12.

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Soggetto radicalizzato

La seconda espulsione riguarda invece un cittadino kosovaro. La sua figura è emersa in seguito alle indagini avviate nel 2016 dalla Digos di Venezia su un gruppo di soggetti radicalizzati che hanno portato all'arresto nel 2017 di tre cittadini kosovari. Su di loro c'erano gravi indizi di colpevolezza in merito alla partecipazione a un'associazione con finalità di terrorismo internazionale, in relazione alla loro adesione all'ideologia dello Stato Islamico. L'uomo era stato sottoposto a perquisizione in quanto risultato in contatto con i soggetti arrestati ed espulso dal territorio nazionale in esecuzione del provvedimento emesso dal Prefetto di Venezia per motivi di sicurezza nazionale. Il 14 ottobre 2023 è stato rintracciato in provincia di Trieste e tratto in arresto per il reato di violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale. A seguito di giudizio direttissimo tenutosi a Trieste è stato condannato a 8 mesi di reclusione. L'interessato è stato accompagnato presso il Cpr di Gradisca d'Isonzo e rimpatriato in esecuzione del decreto di espulsione emesso il 16 ottobre dal prefetto di Trieste.

 Controlli al confine Italia Slovenia Trieste 11 Marzo 2020 ANSA Mauro Zocchi

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