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Sky 20 anni, da Zelensky a Meloni: rivivi i 3 giorni dell'evento

Si è chiusa la terza e ultima giornata dell’evento organizzato da Sky Italia per i suoi 20 anni, che si è tenuto a Roma, al Museo nazionale romano - Terme di Diocleziano. Ad aprire la giornata è stato il messaggio del capo dello Stato Sergio Mattarella, poi l'intervista al presidente ucraino Zelensky. In chiusura il colloquio con la premier Meloni. In mezzo tanti temi: dall’Ucraina all’Afghanistan, dalla scuola al Pnrr. Tra gli ospiti: Salvini, Giorgetti, Valditara, Fitto, Crosetto, Abodi, Schlein, Calenda, Conte

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“Riportare la cultura del rispetto nelle scuole”

“Riportare la cultura del rispetto nelle scuole, ridare autorevolezza ai docenti. Dalle scuole deve partire un’autentica rivoluzione morale, civile e culturale per la società italiana. Perché nella scuola si può coltivare la bellezza e il valore della persona. Bisogna ripartire dalla scuola”, ha detto il ministro Giuseppe Valditara.

Valditara e la campagna di educazione stradale nelle scuole

“Abbiamo deciso di lanciare una campagna di educazione stradale nelle scuole. Troppe morti avvengono per disattenzione, uso del cellulare, assunzione di alcolici o sostanze stupefacenti. Deve partire dalle scuole la consapevolezza del rispetto della vita altrui quando si è al volante di un’auto”, ha detto il ministro Giuseppe Valditara.

L’incontro con il ministro Valditara

Il messaggio di Mattarella a Sky 20 anni

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Così è iniziata la terza giornata di Sky 20 anni

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Intelligenza artificiale

“Non sono spaventata dall’intelligenza artificiale, ma sono affascinata. Sono convinta che ci aiuterà a formulare nuove ipotesi”, ha detto Maria Rescigno. D’accordo anche Alberto Mantovani: “Aiuta a fare meglio”.

Locatelli e il valore della ricerca

“Il valore della ricerca è assoluto. Un Paese che voglia investire sul proprio futuro è imprescindibile che investa sulla ricerca. In tutti gli ambiti, ma a maggior ragione in ambito medico”, ha detto Franco Locatelli.

I complimenti a Katalin Karikó

Il premio Nobel 2023 per la Medicina è stato assegnato alla ricercatrice Katalin Karikó e al ricercatore Drew Weissman per avere gettato le basi per i vaccini a mRna. “Ho avuto la fortuna di conoscere Katalin Karikó. Mi ha colpito tantissimo. La scoperta che ha fatto ha salvato milioni di vite, ha cambiato il destino della pandemia. Ci ha salvato tutti dalla pandemia”, ha detto Maria Rescigno, docente Patologia generale in Humanitas University, sulla ricercatrice pioniera della tecnologia mRns utilizzata da Pfizer e Moderna per i vaccini contro il Sars-CoV-2. “L’ho vissuto come un Nobel alla speranza. La speranza di fare vaccini anche per altri mali che affliggono l’umanità”, ha detto Alberto Mantovani, direttore Scientifico di Humanitas. “Credo che il premio Nobel che è stato dato ai due colleghi esemplifichi il riconoscimento che tutto il mondo dà agli investimenti in ricerca su una nuova frontiera, l’mRna lo useremo sempre di più e sarà uno strumento terapeutico fondamentale per riuscire ad aggredire tante patologie”, ha detto invece Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità.

Si parla di Salute

Sta per iniziare “Health”, incontro con Maria Rescigno, docente Patologia generale in Humanitas University, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, e Alberto Mantovani, direttore Scientifico di Humanitas.

Figliuolo: “Priorità è messa in sicurezza dei territori”

Il generale Francesco Paolo Figliuolo è ora commissario per la ricostruzione post alluvione. “La priorità è la messa in sicurezza dei territori, poi la ricostruzione e poi i rimborsi per le famiglie e le imprese. Le difficoltà sono legate alla complessità del lavoro”, ha spiegato.

Figliuolo e il traguardo delle 500mila vaccinazioni al giorno

“Le 500mila vaccinazioni al giorno sembravano un traguardo impossibile. Quando ho fatto l’annuncio volevo infondere fiducia. Quando il traguardo è stato raggiunto ho pensato: ‘Una parte del lavoro è fatta, ora bisogna tenere duro e andare avanti’”, ha ricordato il generale Francesco Paolo Figliuolo, in collegamento da Pesaro, sul Covid.

Le sfide climatiche

Iniziato l’incontro con il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per la ricostruzione post alluvione. Il tema sono le sfide globali.

“Putin è un bullo”

“Putin è il classico bullo. Pensa che il compromesso sia una debolezza. Si deve fare di tutto per fermarlo. L’unico modo per la Russia di smettere di essere una minaccia per se stessa e per gli altri è la democrazia”, ha aggiunto Evgenia Kara-Murza.

“Mezzi estremi di repressione contro chi cerca di opporsi alla guerra”

“Oltre 20mila persone sono state detenute arbitrariamente in Russia per essersi opposte alla guerra contro l’Ucraina”, ha spiegato Evgenia Kara-Murza. “In Russia – ha aggiunto – la repressione interna è sempre connessa all’aggressione esterna”. E ancora: “L’opposizione all’interno della Russia è ora più forte, ma il regime russo usa mezzi estremi di repressione contro chi cerca di opporsi alla guerra”.

Evgenia Kara-Murza sulle condizioni del marito

“Mio marito è detenuto in Siberia, in condizioni di tortura. Questo arresto non è l’unico e non è il primo a cui abbiamo assistito da parte della Russia”, ha raccontato Evgenia Kara-Murza, moglie di Vladimir Kara-Murza e da anni attivista per la democrazia in Russia.

Si parla di guerra in Ucraina

È iniziato l’incontro con l’attivista russa Evgenia Kara-Murza. Il tema è la guerra in Ucraina.

“Le donne sono la più grande opposizione contro i talebani”

“Credo che la situazione in Afghanistan sia tale che tutto il regime sia nelle mani dei talebani, non c’è una vera opposizione. Ma credo che tutto il mondo sia l’opposizione al regime: se non lo riconoscono, vuol dire che non lo rispettano e non lo accettano. Anche questa è opposizione. Ma una opposizione interna che possa combattere e sfidare il regime non c’è”, ha detto ancora Suraya Pakzad. “Le donne ora in Afghanistan sono la più grande opposizione contro i talebani”, ha aggiunto

La nascita delle scuole clandestine

“Alla fine degli anni Novanta ho iniziato un’istruzione domestica a casa mia e ho incoraggiato i miei amici a fare lo stesso. Alla fine avevamo circa 300 ragazze. Insegnavamo loro con la gentilezza quello in cui credevamo. Dicevamo che l’istruzione era la strada giusta. Non abbiamo mai avuto sostegno economico o politico. Nessuna ragazza deve essere lasciata indietro o perdere l’opportunità di essere istruita, ha detto Suraya Pakzad parlando di come sono nate le scuole clandestine in Afghanistan.

Suraya Pakzad e la paura dei talebani verso le donne

"I talebani hanno paura della voce delle donne", ha detto Suraya Pakzad. Perché? “Hanno paura che istruire le donne e i bambini creerebbe una comunità più consapevole”, ha spiegato.

Il panel “Le donne nell’Afghanistan talebano”

Iniziato il panel intitolato “Le donne nell’Afghanistan talebano”, un incontro con l'attivista per i diritti delle donne afghane Suraya Pakzad.