Palermo, arrestati per corruzione due poliziotti della Squadra Mobile

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I due devono rispondere alle accuse, a vario titolo, di corruzione, peculato e falso materiale e ideologico

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Sarebbero un sovrintendente capo e il vice sovrintendente i due poliziotti in servizio alla Squadra Mobile di Palermo, arrestati dai colleghi con l'accusa di corruzione, peculato e falso materiale ed ideologico. L'indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido, le misure cautelari sono state emesse dal gip su richiesta della Procura. Nell'inchiesta è coinvolto uno spacciatore, anche lui finito in carcere.

Le indagini

Secondo quanto ricostruito il sovrintendente capo avrebbe ricevuto denaro dallo spacciatore in cambio di informazioni su attività investigative in corso. I due poliziotti, inoltre, in due diverse occasioni, a seguito di alcuni sequestri di droga, avrebbero sottratto parte della merce e l'avrebbero fatta avere al pusher perché la rivendesse. Gli indagati sono inoltre accusati di aver falsificato i verbali di distruzione dello stupefacente, avrebbero finto in questo modo lo smaltimento della droga sequestrata. 

La Procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia, ha indagato per assenteismo 101 dipendenti della Rap, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti. A 18 i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno notificato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I "furbetti del cartellino" timbravano il badge e poco dopo uscivano senza alcun controllo. Sono accusati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita.  
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