Cronaca
Omicidio del carabinierie Cerciello Rega, le tappe della vicenda
La notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 il vicebrigadiere dei carabinieri viene ucciso a coltellate nel quartiere Prati a Roma, mentre si trova insieme a un collega, durante una colluttazione nell'ambito di uno scambio legato a questioni di droga. Fermati e accusati del suo omicidio due giovani americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, che vengono condannati all'ergastolo il 5 maggio 2021 dalla prima Corte d'Assise del Tribunale di Roma. Il 15 marzo 2023 la Cassazione dispone l'appello bis
La notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 viene ucciso a Roma Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere in servizio alla caserma dei Carabinieri di piazza Farnese. Fatali per il militare undici coltellate inferte dopo una colluttazione con due ragazzi americani in vacanza nella Capitale, arrestati in albergo poche ore dopo: Lee Finnegan Elder e Gabriel Natale-Hjorth, 19enni. Nel febbraio 2020 comincia il processo contro i due giovani e il 5 maggio 2021 arriva la sentenza di primo grado: ergastolo per entrambi. Il 15 marzo 2023 la Cassazione dispone l'appello bis
Mario Cerciello Rega, 35 anni, nato e cresciuto a Somma Vesuviana, lavorava da alcuni anni a Roma presso la stazione dei carabinieri a piazza Farnese. Si era sposato da poco ed era appena rientrato dal viaggio di nozze
L’omicidio avviene nel quartiere Prati e la vicenda fin dalle sue prime fasi mostra contorni poco chiari. Dalle prime ricostruzioni tutto sarebbe avvenuto per questioni di droga: una compravendita non andata a buon fine, il furto di uno zaino e l'organizzazione di uno scambio, l’intervento dei carabinieri finito nel peggiore dei modi. Secondo le ricostruzioni Elder avrebbe accoltellato Cerciello, mentre Hjorth lo avrebbe aiutato a nascondere l’arma