Mafia dei pascoli, truffa di cinque milioni di euro all'Ue: 25 arresti

Cronaca

Truffe all'Unione europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli inesistenti: è a maxi operazione 'Transumanza', condotta da Nord a Sud, dalla guardia di finanza di Pescara

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All'alba è scattata una maxi operazione, denominata Transumanza, condotta da nord a sud dalla guardia di finanza di Pescara, diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di L'Aquila. Si indaga su truffe all’Unione Europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli inesistenti. Secondo una prima ricostruzione, sono 75 i soggetti e gli enti coinvolti, con 25 misure cautelari personali, 16 perquisizioni e sequestri preventivi in esecuzione per un giro di affari illecito su cui si sospetta anche la mano della “mafia foggiana”, visto il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano. 

Le indagini

Le indagini sono durate due anni. I finanzieri hanno acquisito documenti, intercettazioni di oltre 100mila conversazioni, 8 mila interrogazioni alle banche dati e accertamenti bancari su più di 270 conti correnti. Scoperta l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla perpetrazione, con l’aggravante mafiosa, di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, che sarebbe stata attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC). In sostanza, per truffare Bruxelles, l’associazione per delinquere, operativa dal 2014, di cui farebbero parte 13 persone, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.  Secondo gli investigatori, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con altrettante società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni la cui concessione a uso civico veniva messa a bando dai Comuni. Le frodi, accertate dai finanzieri, ammonterebbero a circa cinque milioni di euro. Somme sequestrate a 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati, a vario titolo, di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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