Aurora Ramazzotti a Sky TG24: “Servono regole per social, non possiamo più tirarci fuori”

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Ospite a “Timeline”, l’influencer, brand ambassador di Dove, ha spiegato il senso della campagna di sensibilizzazione “Il costo della bellezza” e il suo rapporto con le piattaforme. “Serve educare chi ne è spaventato o chi non conosce questo ambiente all’utilizzo più corretto”, ha dichiarato

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Gli adolescenti e i social, un rapporto difficile da spiegare. Di questo ha parlato Aurora Ramazzotti a Sky TG24, ospite a "Timeline": da brand ambassador di Dove, ha presentato la campagna di sensibilizzazione “Il costo della bellezza”, promossa insieme a “Cittadinanza attiva” e “Social warming” per far capire l’uso consapevole dei social soprattutto ai più giovani. “Ognuno ha la possibilità di esprimersi e di comunicare, a volte però non tutti lo fanno rispettando l’altro e questo porta a un ambiente poco sicuro. La verità è che quando non si conosce una realtà si finisce o per allontanarsi o per non controllarla più. Per questo servirebbe educare chi è spaventato o non conosce questo ambiente all’utilizzo più corretto”, ha dichiarato l’influencer.

Il problema della rappresentazione

Secondo Ramazzotti, “è un attimo cascarci e pensare che il mondo dei social sia reale: secondo me si possono pensare delle regole ma è difficile oggi tirarci fuori, perché fanno parte delle nostre vite”. Il punto, però, è che “noi non siamo solo vittime, ma siamo anche parte del problema: per questo tutti quanti devono mettersi in discussione”, sottolinea la brand ambassador di Dove. Il problema della rappresentazione, continua Ramazzotti, “lo vedo ugualmente raccontato anche dal mio pubblico, che fatica un po’ nell’affermazione di sé nella società e nel lavoro. Hanno difficoltà a collocarsi coloro che si trovano nel tunnel dell’adolescenza, quando si è spesso sovrastimolati, ma anche i più grandi, coloro che navigano nel mondo alla ricerca di una ragione per la propria esistenza e si sentono dire che non c’è speranza per il futuro”. Infine, un riferimento anche al piccolo Cesare, nato a marzo di quest’anno dall'unione con il compagno Goffredo Cerza. “Non so ancora come comportarmi quando crescerà: un conto è parlarne, un fattore importante, ma poi contano i fatti. L’obiettivo della campagna è quello di educare anche insegnanti e genitori e questo secondo me è la chiave di tutto. Probabilmente quando sarà il momento avrò bisogno anch'io di essere educata”.

L'esterno della sede dell'Agcom in via Isonzo a Roma, oggi 17 marzo 2010. L'ispezione a Trani  " interferisce sulle indagini " . Lo sostiene l'Associazione nazionale magistrati che definisce anche  " intollerabili " gli  " insulti rivolti dal premier alla magistratura in questa occasione " .  ANSA/GUIDO MONTANI/CRI

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