Kata, dopo tre mesi ancora nessuna traccia. Tra le ipotesi ritorsione o scambio di persona

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La bimba peruviana di 5 anni è scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze il 10 giugno. La Procura continua a indagare per sequestro di persona a scopo di estorsione, ma finora non risulta sia arrivata alcuna richiesta di riscatto. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è anche quella di una possibile ritorsione per il racket degli alloggi in cui era coinvolto lo zio. Ma non si esclude la possibilità che la piccola sia stata rapita per errore e portata in Perù: i pm hanno fatto richiesta di rogatoria nel Paese

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Dopo tre mesi, ancora nessuna notizia di Kata. La piccola Kataleya Alvarez, bambina di origini peruviane di 5 anni, è scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno. La Procura continua a indagare per sequestro di persona a scopo di estorsione, anche se finora non risulta sia arrivata alcuna richiesta di riscatto. Tra le ipotesi c’è anche quella che la bimba sia stata rapita per errore e portata in Perù.

Le indagini all’ex hotel Astor

Poco prima di sparire nel nulla, la bambina era insieme allo zio materno e al cuginetto nel cortile dell’ex hotel Astor, occupato da alcune famiglie. Le immagini mostrano come la bambina esca dal cortile del palazzo e poi vi rientri, intorno alle ore 13, mentre non ci sono riprese dell’altra uscita dello stabile, dal quale potrebbe essere entrato il presunto rapitore. Una delle ipotesi più accreditate dagli inquirenti è quella di una possibile ritorsione per il racket degli alloggi nell'ex hotel Astor, vicenda che ad agosto ha portato in carcere lo zio materno della piccola, Abel Alvarez Vasquez, ritenuto dal gip tra "i più pericolosi", in quanto “avrebbe creato un clima di terrore nelle vittime delle violenze", cioè gli occupanti dell'immobile di via Maragliano. Una strada che, però, non ha portato a grandi risultati, come dimostrano anche le parole del procuratore aggiunto della procura di Firenze Luca Tescaroli, da tempo sul caso, che in un’intervista a Repubblica dello scorso 30 agosto ha dichiarato: “Al momento non ci sono basi certe per dire come la bambina abbia lasciato lo stabile, ma le attività sono ancora in corso. Intanto abbiamo concluso l'analisi delle telecamere relative alla giornata della scomparsa, e sono state censite tutte le persone e i mezzi transitati sotto le telecamere e sono state anche individuate le persone uscite ed entrate nell'ex Astor. L'ipotesi è quella del sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato proprio dai rapporti conflittuali che sono sfociati nei gravi delitti commessi durante l'occupazione”. A suo dire, “alcuni stretti familiari della bambina sono risultati coinvolti in quei delitti. Per questo esistono elementi concreti per ritenere che alcuni non abbiano detto tutto ciò di cui erano a conoscenza”.

I genitori di Kata, 10 luglio 2023.
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La pista peruviana

Intanto lo scorso luglio il nonno materno di Kata ha dichiarato, durante una trasmissione televisiva, che la piccola era stata vista insieme a una coppia su un autobus. Inoltre, al padre della bambina, nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa, sarebbe arrivata una telefonata dal Perù che avrebbe rivelato la confidenza di un altro recluso, il quale assicurava che la piccola era stata sequestrata per errore. Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, i pm Christine von Borries e Giuseppe Ledda hanno formalizzato una richiesta di rogatoria in Perù per acquisire le testimonianze di tredici persone: vogliono sentire lo zio paterno di Kata, rinchiuso nel penitenziario di Lima, e un altro detenuto, che nell'aprile 2022 viveva a Firenze, città dalla quale era scappato dopo una denuncia per possesso di 13 chili di marijuana. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato lui e sua figlia, della stessa età di Kata e compagna di giochi all’ex hotel Astor, il vero obiettivo dei rapitori: è perciò possibile che Kataleya possa essere stata scambiata per quest'ultima bambina, e che sia stata rapita per una vendetta legata a quella vicenda di droga.

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