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Chi era Rossella Nappini, l'infermiera del San Filippo Neri uccisa a Roma

Cronaca
Ansa/Facebook Rossella Nappini

Gli anni spesi a battersi per difendere la struttura dove lavorava e contro la privatizzazione della sanità, le due figlie, il recente trasferimento per vivere insieme alla madre 80enne. Nappini, 52 anni, è stata uccisa a coltellate, proprio nell'androne del condominio dove era andata a vivere poco tempo fa. Per il suo omicidio è stato fermato un 45enne, ex compagno della donna 

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Un lavoro come infermiera al San Filippo di Neri di Roma, un passato di battaglie in campo sindacale, due figlie. Rossella Nappini è stata ritrovata morta nell’androne del palazzo di via Giuseppe Allievo – quadrante nord-ovest della Capitale – dove viveva con la madre, circa 80 anni, e le due figlie. Per l’omicidio è stato fermato un suo ex compagno, 45 anni, cittadino marocchino. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui a ucciderla con una serie di coltellate all’addome, anche se non è ancora stata trovata l’arma del delitto. Adesso si trova nel carcere di Regina Coeli.

Chi era Rossella Nappini

Nappini, separata dall’ex marito, da qualche mese si era trasferita nel palazzo dove è stata uccisa. La scelta, spiega l’amministratore dello stabile – citato da RomaToday – sarebbe stata legata proprio alla volontà di essere più vicina alla madre. Negli anni era stata molto attiva per battersi in difesa del San Filippo Neri, soprattutto quando la struttura aveva rischiato di chiudere, e contro le privatizzazioni nella sanità. "La periferia che si appoggia al San Filippo rimarrà a guardare il declino di una assistenza pubblica", scriveva in una lettera indirizzata a un giornale settimanale nel 2012. Lo stesso anno, scrive sempre RomaToday, si era rivolta anche al Vaticano pur di bloccare il ridimensionamento dell’ospedale. 

L'ospedale San Filippo Neri: "Un femminicidio non è mai solo un episodio di cronaca"

E proprio il San Filippo Neri ha dedicato un post su Facebook per l'omicidio di Nappini. "È stata uccisa una donna, ancora una volta. Questa donna era una nostra infermiera, lavorava all'ospedale San Filippo Neri. Era parte integrante della nostra comunità ed è doveroso che tutta la Asl Roma 1 si unisca simbolicamente nel cordoglio - insieme al commissario Quintavalle e alla Direzione Aziendale - e nella espressione di ferma condanna della violenza, in ogni sua forma", si legge sul profilo social. "Un femminicidio - prosegue il post - non è mai solo un episodio di cronaca. Per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime. Non esistono motivazioni reali per simili gesti, si tratta di una barbarie che dovrebbe farci riflettere e vergognare tutti".

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Nappini e la raccolta fondi contro la violenza sulle donne

Nappini non si era spesa solamente per difendere il San Filippo Neri e i diritti dei suoi colleghi. Cinque anni fa, nel 2018, in occasione del suo compleanno, aveva lanciato su Facebook un appello per raccogliere fondi da destinare alla struttura “Casa delle donne per non subire violenza”.

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