Esclusa da concorso per tumore, la petizione di Lucia Palermo raccoglie migliaia di firme

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"In un certo senso, le norme equiparano chi ha avuto un tumore a un pregiudicato e questo non è giusto. Dopo aver superato il cancro al seno nel 2021, sono stata dichiarata non idonea in un concorso pubblico per 'psicologo nella guardia di finanza' perché ero una ex paziente oncologica”. Inizia così il video appello della giovane donna di Caserta che su Change.org ha raccolto oltre 27mila firma

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Oltre 27mila firme alla data di oggi, giovedì 24 agosto. Sono quelle che ha raccolto la petizione online, lanciata sulla piattaforma Change.org, da Lucia Palermo, per rivedere le norme che hanno permesso la sua esclusione da un concorso pubblico dal momento che ha avuto un tumore.

L’appello di Lucia Palermo

Nel video appello che accompagna la petizione, la giovane donna di Caserta, che ha sofferto due anni fa di un cancro al seno, ha spiegato le sue ragioni. "In un certo qual senso, le norme equiparano chi ha avuto un tumore a un pregiudicato e questo non è giusto. Dopo aver superato il cancro al seno nel 2021, sono stata dichiarata non idonea in un concorso pubblico per 'psicologo nella guardia di finanza' perché ero una ex paziente oncologica”. Palermo era stata “operata d'urgenza e sottoposta a chemioterapia e radioterapia neoadiuvante, cioè per pura prevenzione” e, oggi, segue “una terapia ormonale” con ottimi risultati. “Dopo anni di studio, master, impegno, ho visto il mio sogno infrangersi perché ho avuto una malattia. I concorsi pubblici hanno un limite di età, quindi non potrò più partecipare; l'attuale proposta di legge sull'oblio oncologico, purtroppo, non risolverebbe nulla in questi casi, perché prevede che siano passati 10 anni dalla fine della malattia", ha poi sottolineato la donna.  Per questo motivo, ha ribadito nel suo appello, “chiedo una mano affinché possiamo finalmente cambiare la normativa e impedire a queste ingiustizie di ripetersi per tutte le persone come me".

“Oggi chi sopravvive al cancro ha un'aspettativa di vita pari a chi non ha mai avuto un tumore"

"Il decreto in questione, a cui il bando fa riferimento, equipara chi sopravvive al cancro alla mammella a chi è ancora malato”, argomenta ancora Palermo. “Ritenendo quindi il post-cancro incompatibile con la vita militare. Ma se ho superato tutte le prove mediche, psicoattitudinali e fisiche, e se ci sono diversi oncologi che hanno scritto nero su bianco quanto io sia pienamente in salute e in grado di svolgere qualsiasi attività senza alcun problema, questa è una pura discriminazione burocratica”, conclude. “Penso sia necessario modificare questo decreto, visto che oggi chi sopravvive al cancro ha un'aspettativa di vita pari a chi non ha mai avuto un tumore".

La legge sull’oblio oncologico

Proprio di recente il testo della legge sull'oblio oncologico è stato approvato all'unanimità dall'Aula della Camera, in attesa del via libera del Senato. L'obiettivo è quello di eliminare le discriminazioni nei confronti di chi ha avuto un tumore eliminando problematiche legate alla vita quotidiana, come stipulare una polizza assicurativa, accendere un mutuo, partecipare ad un concorso pubblico o gestire le pratiche per l’adozione. Essere stati pazienti oncologici, infatti, può pesare in maniera negativa in sede di contrattazione, comportando, ad esempio, l’aggiunta di clausole onerose nel contratto o il rifiuto rispetto all’accensione di un mutuo o di un’adozione. Il testo però, come spiega Lucia Palermo, prevede che debbano passare 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico perchè cadano le limitazioni. 

Bandiere a mezz'asta a Montecitorio in occasione dei funerali di Stato per l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Roma, 14 giugno 2023.  ANSA/ETTORE FERRARI

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